‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

03 novembre 2019

Biblioteca Civica di Cosenza, la pubblicità a effetto boomerang di Bianca Rende e il silenzio del sottosegretario ai beni culturali Orrico



Il consigliere comunale di minoranza Bianca Rende chiede con un post su facebook, datato 31 ottobre 2019, di darle una mano per scoprire come vengono impiegati i contributi che comune e provincia erogano in favore della Biblioteca Civica di Cosenza. Da quasi undici mesi, infatti, i dipendenti della Biblioteca non ricevono il loro stipendio e il consigliere Rende dice ora di essere preoccupata. Il problema, però, non riguarda solo le mancate spettanze dei lavoratori, visto che da anni l’antica istituzione culturale versa in condizioni pessime, al punto che gli articoli di stampa sull’argomento non si contano più. È stato grazie all’interesse dei media e all’impegno della senatrice Margherita Corrado che meno di un mese fa è giunta la “Dichiarazione dell'interesse culturale del patrimonio della Biblioteca Civica di Cosenza” da parte della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Calabria, mentre nei giorni scorsi sono arrivati gli ispettori ministeriali per effettuare alcuni controlli. La visita si è svolta in segreto, nessuno sa cosa è stato ispezionato e quali irregolarità sono state riscontrate.
È bene ricordare che nei primi mesi del 2019 il Meet up Cosenza e oltre, con un formale accesso agli atti, ha potuto esaminare i bilanci della Civica sia alla provincia, sia al comune. Da ciò si è appreso che i bilanci della Biblioteca, preventivi e consuntivi, erano stati approvati solo fino al 2013. Dal 2014 fino a marzo 2019 esistevano solo delle bozze, dalle quali “si evince che la Provincia, dal 2010 al 2017, ha ridotto drasticamente il contributo destinato alla Biblioteca, partendo da uno stanziamento iniziale pari a 230.000 €, per arrivare a € 0. Per il 2018 non abbiamo ricevuto alcun atto, pertanto non si è a conoscenza di quanto è stato erogato e se è stato realmente erogato qualcosa. Nei bilanci comunali, invece, lo stanziamento iniziale non corrisponde puntualmente al totale delle liquidazioni. Ciò potrebbe significare che il Comune ha destinato centinaia di migliaia di euro alla Biblioteca, che probabilmente non sono giunti a destinazione poiché il Comune, a fronte di stanziamenti consistenti, ha, in sostanza, fatto pervenire alla Biblioteca una cifra inferiore. In pratica, non si è dato seguito a quanto preventivato e dopo gli stanziamenti effettuati realmente, nel corso dell’anno i fondi, con opportune variazioni di bilancio o mandandoli ad economia, sono stati destinati ad altro” (http://francescacanino.blogspot.com/2019/06/biblioteca-civica-di-cosenza-i-motivi.html).
Nonostante la divulgazione di tali dati, Bianca Rende scrive che «Dei due mandati per 24.000 euro (chiusura contributo 2018) e 40.000 euro (acconto 2019) preparati dal settore cultura del comune di Cosenza ormai da due mesi, solo il primo è stato inviato in banca giorno 28 ottobre per la liquidazione, con l’espressa prescrizione di usare questi fondi per gli stipendi del personale.
Ad oggi, 31 ottobre 2019, il personale non risulta essere stato retribuito.
Il comune non provvederà a liquidare il secondo mandato (ne’ altri) se non avrà certezza che le spettanze dei dipendenti siano state soddisfatte almeno in parte. Col rischio che anche questo contributo arretrato finisca nel dissesto (personalmente dubito che il contributo sopravviverà con la nuova condizione finanziaria, ma questa è un’altra storia). “Cosa sta succedendo alla Civica? Come vengono impiegati i contributi del comune e della provincia? Perché i dipendenti non ricevono il loro stipendio da dieci mesi?” Sono queste le domande che sto ponendo da mesi in commissione Cultura e agli uffici interni competenti, senza risolvere l’enigma. Datemi una mano per scoprirlo. Il diritto di accesso connesso alla mia carica arriva solo fino ad un certo punto
».
Un illuminante scritto corredato da domande che, a onor del vero, non dovrebbero essere formulate da un consigliere, peraltro di minoranza, il quale ha il dovere di trovare le risposte. Se la commissione cultura non risponde alle domande della Rende, se l’enigma rimane tale e il consigliere chiede aiuto a tutti perché la sua carica le consente di arrivare solo fino a un certo punto, è chiaro che l’impegno profuso è stato minimo. È molto grave, inoltre, domandare: «Come vengono impiegati i contributi del comune e della provincia?». E lo chiede a noi?
È importante ora sottolineare anche il disinteresse fin qui dimostrato dal sottosegretario al Ministero per i beni e le attività culturali Anna Laura Orrico sulla Biblioteca Civica. Orrico, cosentina, ben conosce i problemi dell’istituzione, poiché in varie occasioni è intervenuta per parlare o scrivere della crisi in atto alla Civica, senza far poi seguire azioni concrete in grado di risollevarne le sorti.
Adesso, la domanda che ci poniamo tutti è: «Ma quanto sono capaci, motivati, bravi i politici e gli amministratori della nostra città? Hanno davvero a cuore la storia, la cultura, i lavoratori cosentini o sono per loro solo un pretesto per farsi pubblicità a effetto boomerang?».
Cosenza, 3 novembre 2019
© Francesca Canino


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