‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

30 aprile 2017

Diminuiscono le donazioni in Calabria

Donazioni in calo in Calabria. Il fenomeno preoccupa gli addetti ai lavori che hanno provato a correre ai ripari con alcune iniziative svoltesi nei giorni scorsi nella città dei Bruzi, tra cui un incontro per presentare i dati recenti. Il coordinatore del centro regionale trapianti ha esposto il problema attraverso i numeri, che mostrano inequivocabilmente un calo delle donazioni e del consenso alle donazioni.
Nel tentativo di stimolare la sensibilità delle persone alla donazione è stato preparato uno spot da trasmettere nelle varie reti televisive con il coinvolgimento di alcune società calcistiche, che si sono dette pronte a cooperare per portare avanti alcune iniziative sociali.
Nel corso dell’incontro si è parlato anche della penuria di sangue nell’ospedale di Cosenza, un problema che si presenta puntualmente ogni estate. «Lo scorso anno - ha dichiarato Marcello Napolitano, dirigente medico del Centro trasfusionale dell’Annunziata - a causa della carenza di sangue ho pensato di incontrare i presidenti di alcune associazioni di volontariato. Ho, dunque, contattato il CSV di Cosenza per fare rete con tutte le associazioni che fanno capo ad esso. Avevo intuito la necessità di creare una rete, perché da soli non si ottiene nulla e con questa strategia, già nello scorso anno, abbiamo avuto 1600 donazioni in più rispetto all'anno precedente. Dall’inizio del 2017 siamo diventati centro di arruolamento per chi vuole iscriversi alla donazione di midollo osseo. Insieme con il CSV, inoltre, stiamo per presentare un progetto che mira a ridurre le sofferenze di alcuni pazienti cronici, come le piaghe da decubito».
Presente all’incontro anche Renzo Bonofiglio, direttore dell’UOC di Nefrologia dell’Annunziata che, sconfortato dai dati illustrati, si è soffermato sulla mancanza di etica da parte della politica e sull’indifferenza delle persone.
I partecipanti hanno auspicato un’inversione di rotta e lanciato un appello affinché possa cadere il muro dell’indifferenza, partendo proprio dalla comunicazione, essenziale per portare a conoscenza di tutti il valore della donazione.

30 aprile 2017

© Francesca Canino

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