A viale della Repubblica è stato massacrato, solo pochi giorni fa, l’ennesimo albero ad opera degli incaricati dell’attuale amministrazione comunale che dovrebbe assumere il soprannome di Attila II.
Con una accorata lettera - si apprende da alcuni media - una
cittadina ha informato il sindaco che un bellissimo pino è stato mutilato,
anziché potato, poiché è stata tagliata una sua ampia parte sana.
La donna ha pensato bene di chiedere lumi agli operai che
stavano compiendo il lavoro, i quali hanno prontamente risposto di aver
ricevuto l’ordine di tagliare dall’assessore Francesco De Cicco, che era appena
stato sul posto.
Secondo la solerte cittadina, il pino, sebbene avesse una
sessantina di anni, era in salute e forse necessitava solo di una potatura. Per
questo motivo si è chiesta con quale criterio e competenza l’assessore in
questione avesse ordinato improvvisamente l’eliminazione di un’intera parte
dell’albero. “Qual è la ditta – ha scritto la donna - a cui è stato assegnato
il lavoro? Chi è l’agronomo di riferimento a cui il comune si è rivolto? Siete
consapevoli che ora l’albero è sbilanciato e soggetto a malattie?”.
Interrogativi legittimi che ci poniamo da anni e ai quali nessuno ha mai risposto,
men che meno i Garanti del verde che dovrebbero dimettersi visto che, nella
pratica, non esistono.
Gli alberi in città sono maltrattati, potati in pieno periodo di
fioritura e mai curati. Associazioni e cittadini sono sempre intervenuti sulla
questione, ma il comune non li ha mai presi in considerazione e ha continuato a
praticare capitozzature e abbattimenti, noncurante della legge regionale del
2024 che vieta le suddette pericolose pratiche.
Tra Garanti del verde che non ottemperano ai loro doveri e amministratori
comunali che non rispettano la legge, la città perde ogni giorno parte del suo
patrimonio arboreo. Non si conoscono i motivi per i quali l’amministrazione
comunale compie scempi e priva i cittadini dei benefici degli alberi. Forse il
comune trae benefici dai tagli?
Nei giorni
scorsi, l’associazione Mica Aurea ODV, a proposito degli abbattimenti
indiscriminati, così ha scritto: “In una intervista rilasciata al ‘Il
Manifesto’ del 27-08-24 l'Agronomo Daniele Zanzi, considerato uno dei maggiori esperti
in ambito di alberi monumentali, sottolineava: «In tutte le città d'Italia
stiamo andando verso un grave depauperamento arboreo». Nell'intervista Zanzi
evidenziava come le perizie giustificative degli abbattimenti fossero quasi
sempre basate su ‘prognosi infauste’, concentrandosi sul ricercare i difetti
piuttosto che sulla ‘resilienza della pianta’, specificando che ‘gli alberi
sono capaci di convivere con funghi e cavità’.
In un altro
articolo dal titolo ‘La vita eterna degli alberi’ di Carlo Andriani, pubblicato
sul National Geographic nel 2020, informava che alcuni studi eseguiti in
Australia e in California sugli alberi hanno evidenziato che ‘alberi molto
grandi e vecchi continuano a essere capaci di sostenere la propria produttività
nel tempo per morire solo quando un evento di disturbo esterno all'ecosistema
li uccide’.
Dai tagli
indiscriminati che si stanno compiendo nelle città e dalla superficialità con
cui una certa stampa affronta la questione, oggi capiamo che il rispetto per i
grandi alberi non è ancora entrato a far parte della nostra cultura e che è
urgente che questa consapevolezza si diffonda fra tutti, prima che si compiano
errori irreversibili a discapito della salute e del benessere collettivo”.
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