‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

22 marzo 2020

Il virus dell'eolico: lo scempio di Mongrassano



"Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura".

È una famosa citazione del film cult “Matrix” che oggi si rivela profetica. Ma non è il Coronavirus l’argomento dell’articolo, anche se in questo periodo non riusciamo a parlare d’altro, a interessarci di altro. Eppure, dobbiamo riannodare i fili, tornare a vivere e affrontare i problemi rimasti irrisolti, migliorare il pianeta ed evitare catastrofi future. Partendo dall’ambiente. Basta oltraggi, basta consumo di suolo, tagli di foreste, abbattimenti di alberi in città, sversamenti di veleni nei fiumi, discariche a cielo aperto, inquinamento dell’aria e delle acque, polveri sottili, impianti fatti passare come opere sostenibili che invece distruggono il paesaggio per sempre, a dispetto delle norme e del buonsenso.
Un pensiero particolare in questi giorni segnati dall’incubo Covid 19 è andato al parco eolico di Mongrassano dopo aver visto le foto delle pale che torreggiano sui verdeggianti colli. Uno scempio. I lavori non si sono arrestati neanche per l’emergenza sanitaria, distruggendo uno dei paesaggi più selvaggi e rigogliosi della Calabria solo per profitto. Colline e crinali strappati ai suoi naturali proprietari e svenduti a multinazionali senza scrupoli, con l’avallo dei politici e degli amministratori locali. E tra le proteste, le carte bollate, le denunce sui media, le interrogazioni parlamentari nessuno è riuscito o ha voluto fermare i lavori “eseguiti in violazione della normativa di settore, visto che l’autorizzazione unica risultava priva di efficacia giuridica”, come hanno fatto rilevare ben otto senatori della Repubblica (https://ilgiornaledellambiente.it/mongrassano-pale-eoliche-senza-permessi/).

L’ambiente ha perso, i residenti hanno perso terra e salute, i giornalisti e i parlamentari hanno perso la loro battaglia di giustizia. Ha vinto il virus iniettato dal dio denaro nel sangue di gente senza scrupoli.
Ci rivedremo a Filippi.

Cosenza, 22 marzo 2020
© Francesca Canino



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