In Calabria aumenta il numero dei contagiati da
Covid 19 e le strutture sanitarie sono quasi sature. Secondo le previsioni – e come
tali da prendere con le pinze – il picco epidemico è ancora lontano. Una diminuzione dei contagi,
dunque, non si verificherà a giorni, ecco perché diventa sempre più urgente
trovare altri posti letto in tutta la regione.
Da alcuni sanitari è partita la proposta di attivare
immediatamente un centro regionale Hub per il Coronavirus a Germaneto, presso
il Policlinico universitario ‘Mater Domini’. La sua posizione centrale e gli
spazi di cui dispone potrebbero essere messi a disposizione per fronteggiare l’attuale
emergenza. A parere dei sanitari, riattivare i piccoli ospedali di provincia
non sarebbe la scelta migliore. La regione, infatti, disponendo della struttura
e delle professionalità del Mater Domini dovrebbe puntare su quest’ultima, che
potrebbe attivare circa 300 posti letto, una seconda rianimazione e una seconda
unità coronarica da affidare congiuntamente al personale del Pugliese-Ciaccio e
del Policlinico. Nei giorni scorsi, il consigliere regionale Libero Notarangelo ha annunciato che 12 posti
letto di terapia intensiva sarebbero stati approntati nel giro di poche ore al
Policlinico universitario. Al momento, però, le proposte sono rimaste tali, mentre i
contagi in regione non accennano a diminuire.
Il reperimento di posti letto, specialmente in
terapia intensiva, è ormai una necessità e la creazione di un unico centro
Covid 19 in Calabria potrebbe essere un’idea su cui lavorare per dare sicurezza
ai calabresi. La gestione di 300 posti letto nel reparto di Malattie infettive,
come auspicato dai sanitari proponenti, richiede almeno 40/50 medici e circa 70/80
infermieri, affiancati da 40/50 OSS. Altri medici, in questo caso rianimatori,
si renderebbero necessari per la gestione dei 20 posti disponibili in terapia
intensiva. Non si dispone di tutto questo personale, ragion per cui è
stata avanzata da più parti la proposta di assumere gli specializzandi. Ma è ancora tutto
fermo.
I problemi sono come al solito determinati dalla annosa
carenza di personale, che da oltre un decennio affligge la sanità calabrese. Nessuno
ha voluto in tanti anni porre rimedio a ciò che oggi è diventata una emergenza nell’emergenza,
ovvero la mancanza di personale sanitario in piena pandemia. Si deve, tuttavia,
salvare il salvabile: sicuramente ci sono gli spazi al Mater Domini, allora quanti
posti potrebbero attivarsi in breve tempo in relazione al personale già in
servizio?
È ora che la politica faccia la sua parte, che prenda
decisioni, che assicuri le cure ai cittadini/contribuenti, non c’è più tempo da
perdere se non si vogliono perdere vite umane.
Cosenza, 18
marzo 2020
©
Francesca Canino
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