"In questi giorni di emergenza causata dalla
diffusione del Coronavirus anche in Calabria, vengono a galla i danni che la malapolitica
ha commesso sulla sanità pubblica. Vorrei porre l’attenzione, in particolare, sull’impellente
necessità di assumere medici all’Annunziata di Cosenza Fra le varie branche è urgente,
oggi più che mai, assumere infettivologi. Questa è l’attualità nuda e cruda.
Eppure, non più tardi di due anni fa, quattro infettivologi di lungo corso sono
‘migrati’ in altre Unità Operative. Era il periodo di Mario
Oliverio e Achille Gentile. Come mai i quattro medici hanno deciso all’improvviso
di cambiare la loro vita professionale? La
‘strana coincidenza’ si è verificata con l’arrivo del nuovo direttore dell’Unità
Operativa Complessa (UOC) di Malattie Infettive, vincitore di pubblico
concorso. Così, all’improvviso, l’UOC di Medicina Infettiva si trova senza
quattro medici di grande esperienza. Oggi, queste quattro figure sarebbero
servite tanto, invece la realtà dice che dobbiamo affidarci a medici di prima
nomina da buttare subito al fronte.
Alla luce di quanto sta accadendo in queste
settimane, l’errore è stato molto grave. Ma la cosa ancora più grave consiste
nel fatto che anche in altre branche dell’Annunziata si è verificata la stessa ‘strana
migrazione’. Tanti sono stati i dirigenti medici che hanno cambiato Unità
Operative, disperdendo, in tal modo, un enorme bagaglio di esperienze, che in
momenti difficili come questi sono indispensabili. Allora una domanda sorge
spontanea: “È solo una coincidenza
oppure queste ‘strane migrazioni’ sono dovute alla nomina dei nuovi direttori
di Struttura Complessa?”.
Forse qualcuno questa domanda dovrebbe porsela,
infatti, andrebbero verificate le
procedure concorsuali per controllare se la malapolitica
ha ‘imposto’ qualche scelta scellerata. Scelta che ha fatto abbandonare il
posto a diversi medici quando sono venuti a conoscenza dei nomi dei vincitori
di concorso, direttori nella maggior parte dei casi di UOC, che, come è noto, potrebbero
essere stati individuati dal padrino di turno.
Allora meditate gente! Forse è necessario riflettere
su episodi come questo per imparare la lezione quando ripartiremo per non
commetter più simili errori. Impariamo da queste esperienze, lavorare in
emergenza è sempre peggio".
Lettera
firmata
Cosenza, 14 marzo 2020
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