‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

07 marzo 2020

icittadinisegnalano: dove sono i vigili che devono far rispettare le ordinanze per prevenire il Covid19?


Vorrei esprimere tutta la mia preoccupazione, non solo come genitore di due adolescenti, ma anche come figlio di ottantenni, al riguardo di alcune pratiche che lasciano molto a desiderare. Siamo costretti, in questo periodo, a dover cambiare i nostri stili di vita a causa del Covid 19, dobbiamo, pertanto, rispettare tutti le regole imposte dal governo e dalle altre istituzioni per evitare la diffusione del virus. Ognuno deve fare la sua parte, soprattutto chi nella società riveste ruoli di responsabilità. Per questo motivo, ritengo intollerabile assistere a scene che negli ultimi giorni hanno fatto discutere e preoccupare tutti noi.


Mi riferisco ai gruppi di giovani che si incontrano davanti ai locali alla moda della città, contravvenendo alle prescrizioni delle autorità e mettendo a rischio se stessi e gli altri. Anche il comune di Cosenza ha emanato un’ordinanza per vietare assembramenti, ma, come spesso accade, essa è rimasta lettera morta. Purtroppo, se a un divieto non segue il controllo da parte di chi è preposto a farlo, le regole non vengono rispettate.  

È lecito a questo punto chiedersi perché i vigili urbani, ormai definiti i fantasmi della città, non circolano per le strade per far rispettare l’ordinanza? E perché i gestori delle varie attività prese d’assalto dai ragazzi non fanno anche loro rispettare le regole? Non dico assolutamente che devono chiudere, ma gestire i flussi e intervenire per evitare gli ammassamenti come quelli verificatesi in via Arabia a Cosenza e quelli che ogni fine settimana si concentrano in Piazza Santa Teresa e vie limitrofe. Anche noi genitori dobbiamo far capire ai nostri figli che il consiglio di non incontrarsi nei luoghi troppo affollati è stato dato per tutelare la salute di ognuno di noi, tanto che le scuole sono state chiuse proprio per preservarli da eventuali contagi.


Oltre al buon senso che deve farci capire l’importanza di sfuggire le psicosi e limitare gli allarmismi, urgono i controlli sul territorio per far rispettare le ordinanze, perché la salute pubblica è più importante di ogni altra cosa. A questo punto, ritengo sia indispensabile il ritorno dei vigili (che paghiamo non perché se ne stiano al comando o perché facciano solo multe) per strada e invoco l’aiuto delle forze dell’ordine, a cui dovrà associarsi il corretto comportamento dei proprietari degli esercizi pubblici. Altrimenti ritirate gli atti emessi e facciamo finta che tutto va bene.   
Cosenza, 7 marzo 2020
Lettera firmata

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