‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

18 agosto 2022

Calabria, arrivano i medici cubani, ma il sistema non si salverà

 


Medici cubani in Calabria in aiuto al sistema sanitario calabrese. È l’ultima trovata del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, dopo l’aumento scandaloso degli stipendi ai manager della sanità (mentre i medici attendono da due anni di ricevere i contributi Covid) e dopo un anno circa di mandato in cui la sanità, il problema più grave della Calabria, ha continuato a languire. Speranze zero per l’immediato futuro se non si analizzano le cause e non si rimuovono i vari steccati che hanno imprigionato la sanità. Intanto, «ieri il Presidente Occhiuto, con un video messaggio su Facebook, ha trionfalmente annunciato la firma dell’accordo per ottenere 497 medici cubani in aiuto al Sistema Sanitario Regionale che ne ha una grave carenza. Non riesco a capire le motivazioni a sostegno dei toni entusiastici per l’accordo raggiunto». A parlare è il dottor Rodolfo Gualtieri, segretario provinciale aggiunto CISL Cosenza, che così continua: «A me pare, ma potrei sbagliarmi, che lui stesso, negli ultimi 30 anni, abbia frequentato il Parlamento italiano militando in un’area politica tra le principali responsabili dello sfacelo sanitario della nostra regione e dell’intera nazione».

Lo sfacelo accennato è sotto gli occhi di tutti e si è rivelato in tutta la sua gravità nel periodo pandemico. Ma la sanità italiana era già in declino, mentre quella calabrese si era dissolta da tempo secondo la volontà della malapolitica, della massomafia e dei cittadini silenti e proni ai poteri forti e marci. Un processo di distruzione che viene da lontano e che oggi ci interroga sulle azioni che lo hanno attuato.

«Chi ha introdotto – domanda Gualtieri - il numero chiuso nelle facoltà di medicina senza una reale programmazione dei fabbisogni? Chi ha contribuito allo sfacelo del SSN con tagli continui ai bilanci? Chi ha fatto della Sanità un terreno di gestione del potere con nomine di assoluti incapaci, quando non di autentici criminali, nei posti chiave (intendo per questi dal Ministro fino all’ultimo dei Primari) della Sanità? Chi ha ridotto la formazione medica ad un mercimonio per il quale Dante introdurrebbe un apposito girone infernale? Per di più, come riesce Occhiuto a giustificare il suo endorsement verso la vituperata Cuba, che a dire della sua area politica è un residuo di quel comunismo causa di tutti i mali del mondo?».

Domande legittime che non troveranno mai una risposta. Gli altarini non devono essere scoperti, crollerebbe un sistema ancora solido alimentato dal disinteresse e dalla poca memoria degli italiani.

«Contando sulla scarsa memoria degli italiani - conclude Gualtieri - e soprattutto sulla loro capacità di bersi qualsiasi cosa, quella che potrebbe essere tranquillamente la requisitoria d’accusa finale ad un processo ad un’intera classe politica viene trasformata in un messaggio trionfale per aver portato a termine una brillante operazione a sostegno della sanità regionale. C’è un’ultima domanda da porsi riguardo lo sfacelo della Sanità Pubblica. È tutto scaturito per idiozia o per calcolo finemente studiato?».

Cosenza, 18 agosto 2022

© Francesca Canino


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