‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

18 dicembre 2019

Mongrassano (Cs), frana la collina del parco eolico in costruzione



Inondata dal fango. Si è presentata così nei giorni scorsi la zona sottostante al costruendo parco eolico di Mongrassano, San Marco Argentano e Cervicati, in provincia di Cosenza. Le abbondanti piogge, che nella settimana passata hanno flagellato il territorio calabrese, sono state la causa dei diversi smottamenti verificatisi nell’area interessata dai lavori, dove una grossa quantità di fango è scivolato a valle dopo aver percorso le colline che ospiteranno le pale eoliche. Il fango ha invaso pezzi di strada del comune di Mongrassano, impedendo la circolazione per ore. Si è scongiurato il peggio, visto che l’area è ad alto rischio idrogeologico e sismico, come segnalato nel 2018 alla Direzione Generale Architettura Belle Arti e Paesaggio del Mibac.

La realizzazione dell’impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica è stato autorizzato dalla Regione Calabria il 20 giugno 2014 alla Società Siemens Gamesa Energy Italy. È costituito da 6 pale alte 150 metri con relative opere connesse ed è situato in località “Aria dei venti”, sul crinale di una montagna che, oltre ad essere zona a rischio sismico e archeologico, è stata percorsa dal fuoco nel 2017 e nel 2008, prima, dunque, del rilascio dell’autorizzazione unica (20/6/14). Quest’ultima non si è attenuta a quanto previsto dalla legge quadro in materia di incendi boschivi (L. 353/00), secondo la quale le zone boscate e i pascoli percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno 15 anni.
L’impianto, inoltre, avrà impatti negativi sul Percorso religioso di San Francesco di Paola. Elementi, questi, che non sono stati valutati. Allo stesso modo, non si è tenuto conto che i lavori sono iniziati oltre il termine di scadenza fissato dall’autorizzazione unica rilasciata dalla Regione e che il termine di ultimazione dei lavori è stato oggetto di ben due proroghe, in contrasto con quanto disposto dalla L.R. 42/08.

Ora, però, il problema è rappresentato soprattutto dalle frane, che in questo periodo possono verificarsi e causare danni enormi. Non si deve dimenticare che tra i comuni viciniori vi è quello di Cerzeto, dove, 14 anni fa, una frana distrusse la frazione di Cavallerizzo.
Val la pena ricordare sempre che la Calabria non ha bisogno di energia eolica, avendo già raggiunto da anni la piena autosufficienza. 
Cosenza, 18 dicembre 2019
© Francesca Canino



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