‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

23 dicembre 2020

LETTERE: Invalidità, l'INPS dorme

foto dal web

Gentile giornalista,

mi rivolgo a lei perché tutti devono sapere quello che accade quando una persona con gravi patologie croniche presenta domanda per veder riconosciuta la sua invalidità. I tempi sono biblici e ciò è dovuto in parte al problema Covid e in parte alla disorganizzazione dei vari uffici preposti. 

Circa un anno fa, ho presentato domanda per un mio familiare, molto anziano e affetto da patologie invalidanti, chiedendo il riconoscimento della sua invalidità. Dopo qualche mese, dall'INPS mi telefonarono per chiedermi se avessimo certificati rilasciati dalle strutture sanitarie pubbliche relativi a visite specialistiche effettuate negli ultimi mesi. Ne eravamo in possesso e li abbiamo inviati tramite mail, sperando di accelerare i tempi. Era aprile scorso. Da allora il nulla, fino a metà settembre 2020 quando abbiamo ricevuto la visita dei medici dell'INPS. Ci dissero che ci avrebbero fatto sapere entro una settimana, come è di prassi, invece ancora siamo in attesa di conoscere l'esito della suddetta visita medica.  

Una settimana fa, ho cercato di informarmi, ma dagli uffici mi hanno risposto che del verbale non v'è traccia e di rivolgermi ad un impiegato che potrebbe sapere, e quindi rispondermi, se il verbale è stato fatto o meno. 

Ritengo sia una esagerazione che nell'era digitale servano tempi così lunghi per approntare una pratica di una facilità estrema, visto che i certificati medici in cui si attestano le condizioni di salute del mio familiare li abbiamo mandati, la visita è stata effettuata oltre tre mesi e mezzo fa, ho chiesto informazioni sollecitando il tutto e nessuno risponde. Questi disservizi sono inaccettabili per chi paga le tasse e reclama i suoi diritti, mentre dall'altra parte non si compie il proprio dovere e non si capiscono le condizioni in cui vivono gli invalidi e i propri familiari. 

Ricordo anche che per far inoltrare la domanda dal mio medico ho dovuto pagare la somma richiesta e in cambio ricevo ritardi e probabilmente riceverò anche una risposta negativa, visto che ultimamente, dopo gli scandali sulle pensioni di invalidità, si è molto restii a riconoscerle. 

E' una vergogna che pesa sulle spalle dei malati, ma tanto a chi interessa?

Lettera firmata

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