Attraverso una indagine di mercato, l’Asp di Cosenza cercherà di individuare dei laboratori «per processare fino a 1.000 tamponi/die per mesi 2 (due), finalizzati all’effettuazione delle analisi dei test molecolari per la diagnosi di infezione al virus SARS-CoV2».
Nelle
ultime settimane si è registrata una crescita dei contagi, pertanto le richieste
dei tamponi sono aumentate al punto che è diventato molto difficile smaltirne la
processazione. L’Asp bruzia cerca di riparare agli errori commessi in questo
periodo di emergenza sanitaria, ammettendo alla manifestazione d’interesse i Laboratori privati accreditati con
Settori specializzati. Ad essi affiderà il compito di processare i tamponi «con prezzo massimo di € 30,00 per singolo test e numero di tamponi da processare minimo di 250
al giorno da dedicare al presente appalto… Il Laboratorio dovrà rendere
disponibile il referto dell’esame inderogabilmente entro un massimo di 18
(diciotto) ore, decorrenti dal momento della avvenuta ricezione dei tamponi da
processare. Detta tempistica deve essere rispettata computando anche i giorni
festivi. Il Laboratorio deve garantire l’apertura della sede operativa per la
ricezione dei tamponi nelle fasce orarie dalle 09:00 alle 18:00, giorni festivi
inclusi». Le risposte dovranno pervenire entro il 20.11.2020.
È doveroso ora chiedersi perché durante l’estate non è stato approntato un piano per fronteggiare la seconda ondata dei contagi, potenziando il personale e la strumentazione. Il piano avrebbe evitato i disagi degli ultimi giorni, il ritardo nel conferimento dei tamponi e le gravi ripercussioni per la sanità pubblica. Il dubbio che si sia voluto creare il problema in modo da giustificare il conferimento della processazione dei tamponi ad un laboratorio privato, non è del tutto infondato. Vediamo perché.
Il laboratorio dell’ospedale di Cosenza processa 300/350 tamponi al giorno provenienti da tutta la provincia, precisamente dalle case di cura private, dai vari laboratori, dalle Rsa. Un aiuto considerevole sarebbe potuto giungere dai laboratori degli ospedali di Castrovillari e di Corigliano-Rossano, che sono invece rimasti inattivi. Rossano ha iniziato a processare i tamponi solo un paio di giorni fa e non è ancora a regime perché mancano personale e reattivi. Castrovillari è ancora ferma, nonostante abbia una strumentazione adatta a processare i tamponi. I suddetti laboratori sono rimasti inspiegabilmente chiusi e hanno lasciato all’Annunziata un carico di lavoro enorme, fin quando non si è inceppato lo strumento con cui si processavano i tamponi urgenti e il sistema è andato in tilt. I tamponi sono stati, quindi, mandati a Bari.
Ci sarebbero state,
tuttavia, delle valide alternative all’indagine di mercato dell’Asp: pare
infatti che l'Unical si fosse offerta a eseguire un centinaio di tamponi a
costo zero, da sommarsi ai 280 tamponi al giorno che avrebbe potuto processare
Rossano, ai 100 di Castrovillari e ai 300/350 dell’Annunziata, per un totale di
circa 680 tamponi giornalieri senza alcuna spesa. L’Asp di Cosenza ha, invece,
preferito optare per una manifestazione di interesse. Il laboratorio a cui sarà
affidato il servizio potrà processare fino a 1000 tamponi al giorno per due
mesi, con un costo complessivo di 1.800.000 euro. Le strutture pubbliche del
cosentino potrebbero processare fino a 680 tamponi al giorno a costo zero.
Siamo di fronte al
solito spreco di risorse pubbliche, si deve solo capire se c’è stata
l’incapacità di redigere un piano o se questo non è stato fatto per favorire
qualche laboratorio privato.
Cosenza, 20 novembre 2020
© Francesca Canino
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