Dal bollettino odierno emanato dalla regione Calabria si apprende che non si registrano contagi da SARS-CoV2-19 tra la popolazione calabrese da circa una settimana, nonostante siano stati effettuati – sempre in questa settimana - migliaia di tamponi. Il numero dei contagi era in flessione già dai primi giorni di maggio, come dimostrano i grafici diffusi dalla regione. Un dato sicuramente confortante, esploso all’indomani delle prime riaperture, quando era fondamentale convincere tutti che il virus in Calabria era stato quasi sconfitto, vista l’urgenza di tornare alla cosiddetta ‘normalità’. Zero contagi, dunque, dal 28 maggio a oggi, a fronte di circa 6000 tamponi eseguiti - e si spera anche processati - in questi sei giorni. Non sappiamo se i numeri corrispondano a verità, la regione è l’unica detentrice e divulgatrice dei dati, come imposto da una ordinanza del presidente Santelli, ed è legittimo pertanto avere dei dubbi.
A dire il vero, di dubbi nel periodo della pandemia
ne sono sorti diversi, ma sono rimasti circoscritti solo tra i cittadini. I
politici e gli amministratori calabresi, infatti, sembrano essere spariti del
tutto negli ultimi mesi, non hanno espresso dissensi sull’ordinanza del presidente
della regione Calabria, con cui si vietava ai dirigenti regionali e ai
direttori delle Asp e delle Aziende ospedaliere calabresi di rilasciare agli
organi di stampa informazioni sui numeri del contagio, né hanno fiatato quando
il deputato del M5s Francesco Sapia ha portato alla ribalta il caso dei tamponi
congelati e abbandonati in alcuni magazzini.
Ma anche il pentastellato, dopo l’iniziale polverone,
si è adeguato all’andazzo corrente dei suoi colleghi calabresi e ancora oggi
rimane avvolto nel mistero ciò che denunciava il 12 maggio scorso, quando richiedeva
indagini immediate in seguito alla circolazione sui social di un audio di un
operatore del 118. Dalla voce del sanitario si apprendeva che in Calabria erano
stati congelati migliaia di tamponi non processati, con grave pregiudizio per
la salute dei calabresi. Asseriva Sapia che «sarebbe
del tutto falsato il bollettino giornaliero dei contagi comunicato dalla
Regione Calabria, che per disposizioni della Protezione civile nazionale sta
gestendo l’emergenza sanitaria relativa al Covid-19» e chiedeva di
sciogliere «i forti dubbi che nessuno ha
ancora fugato, a partire dal commissario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe
Zuccatelli, che non ha ancora fornito elementi precisi», assicurando che
«non ci fermeremo finché non si farà luce, al di là delle indipendenti,
preziose attività della magistratura. È doveroso che i responsabili sanitari
collaborino, nell’interesse di tutti i calabresi».
Sapia si è
fermato subito, invece, Santelli continua a sciorinare dati che nessuno può
verificare e i cittadini non sapranno mai da chi è partito l’ordine di
abbandonare i tamponi, né i motivi che hanno persuaso il deputato a non continuare
il lavoro iniziato.
Cosenza, 2 giugno 2020
© Francesca Canino
Nessun commento:
Posta un commento