‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

20 giugno 2020

Ospedale di Cosenza, commissario alla resa dei conti (tardiva)


Sotto attacco la dirigenza dell’Annunziata di Cosenza da parte dei consiglieri comunali cosentini e della Fismu. Per mesi abbiamo esposto i problemi della sanità bruzia, ‘denunciando’ l’assenza di una guida all’ospedale di Cosenza, i continui viaggi del commissario verso la zona rossa, le quarantene non rispettate, i finanziamenti persi grazie alla triade dirigenziale, il licenziamento di un atto aziendale risibile e la scarsa organizzazione in ospedale durante la pandemia. Appare, pertanto, tardivo l’interesse che oggi manifestano i consiglieri comunali cosentini, considerato che durante il confinamento abbiamo di continuo informato i cittadini sui servizi e sui disservizi all’Annunziata. Perché intervengono solo ora?

Nei giorni scorsi, il commissario dell’Azienda ospedaliera, Giuseppina Panizzoli, è stata ascoltata in Commissione sanità dai consiglieri comunali, che si sono decisi a intervenire dopo mesi di disinteresse totale per «evitare che l’ospedale scivoli verso il declino», sottolineando che la situazione è a dir poco allarmante: «File di attesa sempre più lunghe e malati oncologici costretti ad attendere mesi per essere operati, lavori per l’ampliamento del Dea non ancora completati… Ci sono circa 30 malati oncologici che aspettano di essere curati e di entrare in quella benedetta sala operatoria con la speranza di sconfiggere il loro male… Inoltre non sono ancora riprese tutte le attività ambulatoriali che di fatto provocano un affollamento del Pronto soccorso. La vicenda Cup è a dir poco allarmante: ore e ore di fila, a volte senza riuscire ad eseguire la prenotazione di una visita o un esame necessario. Ci troviamo assolutamente in disaccordo con l’accorpamento di Pediatria e oncologia pediatrica che tante preoccupazioni ha causato alle famiglie dei piccoli pazienti». 
Il commissario ha accolto tutte le richieste avanzate in commissione, assumendo anche «l’impegno preciso – si legge in una nota dei consiglieri comunali - che con lo sblocco del turn over verranno ripristinati servizi e posti letto dando attuazione al Piano di fabbisogno del personale approvato a fine aprile».

Non sappiamo se il commissario avrà il tempo per fare quanto promesso, il suo mandato scadrà a fine estate.

Anche la Fismu, Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti, che rappresenta 103 dirigenti medici dell’Ao bruzia, interviene nel dibattito sanitario con un comunicato del suo segretario regionale, Claudio Picarelli, che mette in evidenza l’accorpamento della chirurgia pediatrica alla pediatria «con evidente carenza di posti letto per i piccoli pazienti oncologici e non.  Ma non finisce qua: il Pronto Soccorso che dopo lo stupore della pandemia ha ripreso ad incamerare pazienti con ritmo incalzante, senza possibilità di ricovero per carenza di posti letto. Il personale medico è ridotto a sole 10 unità effettive e medici di altri reparti sono chiamati in straordinario a coprire i turni vuoti, con aggravio di spese. Non è lontano il momento in cui la situazione diventerà ingestibile se non si dà ristoro e rinforzi immediati ai pochi medici in servizio nel Pronto Soccorso più affollato della Calabria. Le ferie estive – continua Picarelli - sono alle porte. La pandemia ci ha insegnato che non bisogna abbassare la guardia, ma cosa succederà se dovesse verificarsi una seconda ondata? I medici rimasti in servizio in Malattie infettive sono solo 4, oltre il primario. Con questi numeri è facile immaginare la tragedia che si potrebbe verificare! L’Azienda Ospedaliera di Cosenza ha avuto la grande dabbenaggine di non assumere personale in questo periodo, nonostante i vari DPCM ne avessero dato la possibilità. Da tempo l’Azienda Ospedaliera è stata autorizzata ad assumere nell’immediato 16 medici, ma nessun concorso o avviso di mobilità è stato avviato. Come se non bastasse il nuovo Atto Aziendale (principale obiettivo del decreto Calabria) proposto dalla dott.ssa Panizzoli non è stato convalidato dalla struttura commissariale regionale, ma rimandato indietro con varie contestazioni. Tutto quindi va avanti nella confusione più totale. Il 19 dicembre inoltre è stato sottoscritto il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di lavoro della dirigenza medica, con importanti novità organizzative e salariali. Proprio per questo è stato ripetutamente richiesto un incontro sindacale, ma la commissaria non ha inteso neanche rispondere alla richiesta di tutti i sindacati medici».
Fismu chiede la revoca
immediata dell’incarico al commissario Panizzoli e la nomina di un Direttore generale «che sappia governare nel miglior modo possibile la nostra azienda. Se ciò non avverrà in tempi brevi Fismu si farà promotrice della proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale».


Cosenza, 20 giugno 2020
©Francesca Canino

 


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