‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

09 novembre 2014

Morte le quattro palme di piazza XXV Luglio



Un quartiere quello di Santa Teresa, piazza Cappello, via Roma che negli ultimi tempi sta assistendo allo sconvolgimento dei propri luoghi, nonostante le continue e forti proteste dei cittadini, sostenuti da un Comitato e dalla stampa locale.
Da qualche settimana, si è constatata la morte di quattro palme in piazza XXV Luglio, probabilmente attaccate dal punteruolo rosso, che se non sarà fermato distruggerà non solo le altre palme della piazza, ma anche quelle di tutta la città.
Il problema era stato denunciato nei mesi scorsi agli assessorati comunali dai residenti, i quali hanno dovuto assistere al rimpallo di responsabilità tra l'assessorato all'ambiente e quello al decoro urbano. Solo dopo diversi mesi è giunta una risposta, purtroppo negativa, in quanto in città non c'è la possibilità di interessare un agrofitopatologo nè ci sono fondi per il verde. Dispiace ora dover ribadire che se avessero curato o abbattuto la prima palma forse si sarebbe evitato il contagio degli altri esemplari vicini. Le palme non sono state curate e ora contageranno tutte le altre, nessuno le abbatte e la piazza ha perso quattro elementi decorativi e identificativi. Ma soprattutto ha perso quattro alberi. Che una sensibilità 'verde' da parte del comune di Cosenza sia inesistente, malgrado esso abbia fatto della sostenibilità la sua bandiera, è risaputo e comprovato dallo scempio ambientale compiuto in piazza Santa Teresa, ma che non si adottino provvedimenti per l'incolumità pubblica è grave e indegno per tutti i cittadini. Il rischio è che le palme ormai morte possano cadere a terra e colpire qualche passante, come sembra sia avvenuto a Roma poco tempo fa. Sarebbe meglio scongiurare un rischio del genere, ma nonostante i reiterati appelli, nessuno interviene. I residenti, inoltre, hanno chiesto più volte che la piazza venisse ripulita e salvaguardata dai vandali che quasi ogni sera vi si ritrovano, rendendola poco sicura ed esposta ad atti di inciviltà.
9-11-2014
©Francesca Canino

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