Le
scriventi OOSS dissentono con quanto espresso in un comunicato dal sindacato
SUL, sigla peraltro non accreditata in materia sanitaria, né firmataria di
CCNL.
I
tanti problemi dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza ed in particolare del Pronto
Soccorso, non si risolvono in questa maniera. Trasferire personale dalla
chirurgia o da altri reparti per sopperire alle carenze del Pronto Soccorso
creerebbe un danno ancora più grave ed irreparabile.
È
necessario che soprattutto nel periodo estivo si dia la possibilità a tutti di
usufruire di un legittimo periodo di ferie.
Soprattutto
non si può chiedere ad altri di sopperire a carenze ormai croniche e godere tre
medici di Pronto Soccorso in contemporanea del Congedo Parentale Covid e altri
tre delle ferie estive proprio nel periodo di Ferragosto. Singolare poi che due
dei tre medici in Congedo Parentale siano dirigenti dello stesso sindacato Sul
che lamenta le sacrosante carenze di organico.
Le
battaglie non si vincono in questa maniera.
Chiediamo
pertanto che ove possibile si traghetti con il minor danno possibile fino a
settembre ottobre, quando insieme potremo chiedere con forza la risoluzione
dell’annoso problema del Pronto Soccorso.
ANAAO, AAROI, CIMO, CISL Medici, CGIL Medici, FVM, SNR, UIL Medici
ANAAO, AAROI, CIMO, CISL Medici, CGIL Medici, FVM, SNR, UIL Medici
A
seguire pubblichiamo il comunicato stampa del SUL del 6 agosto scorso:
“Il SUL della
Calabria, a seguito della proclamazione dello stato di agitazione del personale
“UOC Medicina e Chirurgia di Accettazione ed Emergenza del Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera Annunziata – Mariano Santo – S.
Barbara di Cosenza” su convocazione della Prefettura di
Cosenza, ha esposto ieri le gravi problematiche di carenza di personale medico che il Pronto Soccorso affronta giornalmente,
dovute all’impiego di appena 10 medici sui 19 che
invece sarebbero necessari e al conseguente eccessivo carico di lavoro che ne
deriva. Si potrebbe affermare “eppur si muove” ma in realtà ad un occhio ben
attento risulterebbe chiaro l’immobilismo,
ed è per questo che ieri abbiamo chiuso
negativamente il tentativo di conciliazione, prorogando “ad
interim” lo stato di agitazione del personale.
Ma veniamo ai fatti: come SUL abbiamo proposto fattivamente di spostare medici da altri reparti, ad esempio Chirurgie, presso il
Pronto Soccorso dove il carico di lavoro è ormai insostenibile,
specificando che non si tratta di una emergenza estiva, bensì di una questione
attualmente strutturale di carenza di medici dovuta anche a trasferimenti non
rimpiazzati. Gli intervenuti per parte Aziendale hanno proposto soluzioni tampone per reperire personale a tempo determinato in attesa di
eventuali procedure concorsuali, proposte comunque da
sottoporre ad approvazione della Direzione Strategica. Ma scusateci, ciò
dimostra non solo che il problema ci sta, ma che comunque l’A.O. ne è a conoscenza, infatti proponendo loro
eventuali soluzioni tampone hanno praticamente confermato la sofferenza numerica di medici in Pronto Soccorso,
sofferenza che per noi riguarda non solo il personale medico ma anche il
personale infermieristico e sanitario.
Ma allora se tutti sapevano diventano d’obbligo i perché:
_Perché si è dovuti arrivare allo stato di
agitazione?
_Perché è stato necessario un tavolo in Prefettura se il problema era noto?
_Perché non ci sono state risposte dell’Azienda alle missive del SUL in questi mesi?
_Perché rischiare di non poter offrire un pubblico servizio decente alla collettività?
A voi le riflessioni”.
_Perché è stato necessario un tavolo in Prefettura se il problema era noto?
_Perché non ci sono state risposte dell’Azienda alle missive del SUL in questi mesi?
_Perché rischiare di non poter offrire un pubblico servizio decente alla collettività?
A voi le riflessioni”.
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