da Apollinea, 2008
La Colonia
Silana per i bambini malarici sorse in seguito al terremoto del 28 dicembre
1908, dopo la costituzione della “Lega Nazionale contro la malaria” che attuò
un piano di contenimento della malattia nella speranza di debellarla.
Anche in
Calabria erano sorte le prime sedi ed a Cosenza, nello stesso anno, era nato un
comitato della Lega sotto la guida del professore piemontese Bartolomeo Gosio,
scienziato di fama mondiale ed esperto di malaria. Direttore del Laboratorio
scientifico della Sanità, fu tra i precursori della scoperta della penicellina,
infatti isolò dalle muffe una sostanza chimicamente pura, dotata di notevoli
proprietà antibatteriche, definita 'sostanza G'. Il comitato di Cosenza, oltre
a Gosio, comprendeva il medico provinciale di Cosenza Domenico Migliori, il
Segretario comunale Patti e due altri noti medici cosentini: Angelo Cosco e
Adolfo Tafuri.
Quando il Comitato antimalarico
di Cosenza decise di fondare una struttura per i piccoli ammalati, fu indicato
come sito idoneo la località 'Federici' di Camigliatello ed il comune di
Cosenza, con delibera 11 Giugno 1910, decise di donare tre ettari di un terreno
di sua proprietà e di disporre l'assistenza medica gratuita per i bambini
ricoverati con proprio personale sanitario. Si accollò, inoltre, le spese per
l'impianto della struttura ed il trasporto dei materiali e degli arredi e
concesse anche un sussidio annuo di tremila lire.
In seguito, lo
stesso comune vendette all'Amministrazione dello Stato per le foreste demaniali
tutto il restante terreno adiacente alla Colonia, un maestoso contesto boschivo
di pini nel quale si respirava aria resinosa e balsamica. La Colonia aveva
anche una fontana costruita nel 1910 ed intitolata al professore Gosio. All'inizio il posto in cui era sorta la Colonia mancava di tutto quello
che era necessario ad un vivere civile, era isolato e coperto completamente
dalla neve in inverno, non esistevano i collegamenti con gli altri centri, non c'era acquedotto e
l'acqua che serviva per tutti i bisogni proveniva da tante piccole fonti, la
stessa che alimentava la piccola fontana, niente illuminazione nè
riscaldamento, solo mandrie di animali e qualche casa isolata di gente che vi
abitava tutto l'anno per accudire le bestie. La farmacia più vicina era a 20 chilometri di
distanza, anche se lo Stato era presente con l'ufficio postale, la casa
cantoniera, una caserma di Guardie Forestali e, solo nella bella stagione, una
piccola stazione di Carabinieri.
Il
decollo della struttura ebbe inizio nel 1910 e fu caratterizzato da una alacre
attività e da una serie di opportune iniziative che vide anche il concorso
operoso del 'Comitato romano della Lega Nazionale contro la malaria'.
Il primo padiglione
fu offerto dalla Direzione di Sanità, già utilizzato per ospitare i superstiti
del terremoto ed il 28 Giugno 1910, alla presenza delle autorità cosentine e
provinciali, si inaugurò ufficialmente 'La Colonia per bambini malarici'.
Gosio e
Migliori affidarono l'organizzazione della Colonia a Giuseppina Le Maire, una
donna piemontese giunta in Calabria come volontaria per prestare soccorsi ai
terremotati: dotata di molta generosità, rimase colpita dalle condizioni delle
popolazioni calabresi del tempo e si dedicò per oltre vent'anni ai bambini
calabresi malarici. Insieme alla pediatra Angela
Borrino, prima donna in Italia ad ottenere una cattedra universitaria
(Perugia), alla quale si unirono successivamente alcuni volontari e delle
suore, si costituì il primo nucleo.
Provvidenziali
aiuti erano giunti dalla Regina Elena, dalla
fondazione Carnegie, dalla Croce Rossa americana, dal Consiglio Nazionale
delle Donne Italiane, dall'Associazione Donne di Cremona, dalla Marchesa
Lucifero di Crotone, dal Marchese Berlingieri che offrì un padiglione, mentre
un altro a due piani, più bello ed imponente, fu offerto dall'ingegnere
Barrese. Da quel momento la Colonia fu in continua crescita, si arricchì
successivamente di nuovi padiglioni, verande ed arredi che ne accrebbero
la fama, tanto da attirare molte personalità del mondo dell'arte che vi
rappresentarono spettacoli e concerti.
Nel 1925 la
Contessa Adorno fece dono alla Colonia di una chiesetta edificata in memoria
del figlio Enrico, giovane aviatore caduto nel corso di un'esercitazione e
Giuseppina Le Maire donò una campana.
Un paio d'anni
dopo, il Prefetto di Cosenza, con idoneo decreto, cambiò la personalità
giuridica della Colonia in Ente morale: era inconcepibile, infatti, che una
realizzazione di tale importanza avvenisse fuori dal Regime. La gestione fu
affidata al Podestà di Cosenza Tommaso Arnone e fu cambiata l'intestazione da
Domenico Migliori a Michele Bianchi. Per i suoi indiscussi meriti a Giuseppina
Le Maire fu concesso di dirigere la struttura: da quel momento iniziarono
importanti opere finanziate con fondi pubblici ed entrarono in funzione
regolari corsi scolastici diretti dallo storico Giuseppe Isnardi.
Il 1936 fu l'anno di maggiore espansione ed efficienza
dell'Ente morale, che fu additato ovunque come esempio di struttura pubblica di
alti fini sociali e di grande funzionalità. I padiglioni finalmente erano
riscaldati da un impianto a termosifoni, il primo in tutta la Sila, primato
condiviso col nuovo acquedotto realizzato contemporaneamente insieme
all'impianto elettrico.
Durante la
seconda guerra mondiale la struttura fu occupata dalle Forze armate tedesche e
da quelle americane, subendo molti furti e danneggiamenti. Nel 1947, a
richiesta del Commissario Prefettizio, la Colonia fu affidata per un periodo di
quindici anni all'Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno
(ANIMI), con presidente il piemontese Umberto Zanotti Bianco, futuro fondatore
dell'associazione Italia Nostra. L'ANIMI operò nella struttura fino al 1965,
ospitando bambini bisognosi indirizzati dall'Assistenza post-bellica: nel '47
ne ospitava 130, dei quali oltre 50 erano stati inviati dal Consorzio
Antitubercolare di Cosenza.
Successivamente
l'intero impianto fu affidato con una delibera del 1978, al comune di Spezzano
della Sila che ne aveva fatto richiesta e, fino al 1980, gli furono concessi
gli immobili, i mobili e tutte le attrezzature, con l'obbligo da parte dello
stesso, della buona conservazione. In seguito lo rilevò la Regione Calabria,
che lo utilizzò in parte per lo svolgimento di corsi di formazione
professionale.
Attualmente
l'intero complesso mostra evidenti segni di un avanzato deterioramento, tanto
che la maggior parte degli edifici non è più agibile. Comune, Provincia,
Regione ne rivendicano la proprietà, ma la grandiosa e bella struttura è
abbandonata. Da una visura storica compiuta lo scorso anno, si apprende che
l'Ente Colonia Silana 'Domenico Migliori' è domiciliata presso la Prefettura di
Cosenza, che il lussureggiante parco appartiene al Demanio, ma l'attuale e
reale proprietario dovrebbe essere il comune di Spezzano.
Giuseppina Le Maire
Nacque a Rivarolo Canavese (TO) nel 1860 e morì a
Torino l'11 Maggio 1937. Portava sempre un cappellino sui capelli quasi bianchi
– scriveva lo storico Antonio Cicala in una sua relazione - ed il sorriso le
illuminava perennemente il volto. Vestita quasi sempre di bianco, Giuseppina Le
Maire ispirava simpatia a chiunque aveva modo di conoscerla, s'intratteneva
volentieri a parlare con le persone che incontrava. La sua forza d'animo era
inversa alla sua figura gracile e mite, innamorata della Calabria l'aveva
eletta a sua seconda patria ed in qualsiasi circostanza la difendeva dai
malevoli luoghi comuni in cui le accadeva di imbattersi. Ad un articolo della
giornalista e scrittrice lombarda Ada Negri, pubblicato sul 'Marzocco' nel
1913, nel quale erano contenuti giudizi poco lusinghieri sulla Calabria e i
calabresi, le rispose confutando con forza le opinioni espresse dalla
giornalista, invitando la Negri a venire in Calabria per vedere con i propri
occhi la realtà calabrese senza farsi influenzare da alcun pregiudizio. La Sila fu il suo maggiore campo d'azione, ma riuscì a
trovare il tempo per creare altre analoghe iniziative in posti sperduti, privi
di strade e di energia elettrica, che lasciava poi alla direzione di altre
persone. Nella frazione S. Angelo di Cetraro, insieme ad un professore del
posto, riuscì a realizzare la prima vera scuola rurale della Calabria. Lasciò
la Colonia nel 1933 per problemi familiari e morì a Torino
nel 1937.
Cosenza, 7 settembre 2018
©Francesca
Canino
Salve mi chiamo Giuseppe Guzzo e da circa un anno sto cercando di recuperare e rilanciare la struttura nella parte superiore alla colonia e sopra la fontana.Chiaramente il tutto non è facile ma ci voglio provare a rilanciarla.
RispondiEliminaDa pochi giorni abbiamo appreso che il Parco Nazionale della Sila, nel cui territorio ricade la Colonia, ha ricevuto un cospicuo finanziamento per ristrutturarla e rilanciarla. Grazie
EliminaNulla da dire, provo tanta rabbia e dispiacere per Camigliatello. Sto viaggiando in modo veloce verso i 70 e mi accorgo di non aver fatto quello che avevo in mente. Ho fatto la mia parte nel campo delle Sistemazioni Idrauliche Forestali dei bacini e nel comparto dei Rimboschimenti ma forse dovevo fare di più.
RispondiEliminaNon deve provare rabbia, molte volte non dipende da noi
EliminaSpero che il Comune di Spezzano della Sila legga quanto pubblicato e nei suoi prossimi programmi trovi priorità la Colonia e il suo parco.
RispondiEliminaIng. Luigi C. Conforti
Il comune di Spezzano non si è mai interessato alla Colonia, nonostante le varie sollecitazioni, ecco il motivo della sua decadenza
EliminaHo letto con sofferenza quanto pubblicato.
RispondiEliminaAncora una volta debbo prendere atto che la storia non cambia...gli interessi dei pochi prevalgono sempre su quelli dei molti.
Per fortuna, in questo marasma, qualcuno/a brilla per bontà, direi meglio per santità !
Facciamo sì che il mondo cambi in meglio in tutti i sensi.
Ci credo poco....2020 anni di cristianesimo hanno prodotto ben poco !
Buona vita a tutti.
Buongiorno! Socio socio fondatore di una cooperativa socio assistenziale nato in Sila ed amante del nostro territorio, se riusciamo ad unire le forze potremmo fare una richiesta per un progetto che può interessare sia anziani che i ragazzini pensando ad una struttura modulare integrata una via di mezzo tra Albergo della terza eta e colonia per ragazzi. www.homecaresystem.it - Dr. Luigi Vizza (3491946060)
RispondiEliminaDa pochi giorni abbiamo appreso che il Parco Nazionale della Sila, nel cui territorio ricade la Colonia, ha ricevuto un cospicuo finanziamento per ristrutturarla e rilanciarla. Potrebbe contattare il presidente del Parco
EliminaProvo una forte emozione rivedere le foto della mia Colonia M.Bianchi ho trascorso 2 anni meravigliosi negli anni 58,59 ,gestita dalle suore di ordine francese riapritela x il sociale.Mi prenoto come volontario ,se qualcuno ha delle foto inerente agli anni 58/59 la mia carlotassoni89@yahoo.it Grazie
RispondiEliminaProvi a contattare il Parco Nazionale della Sila
EliminaDa pochi giorni abbiamo appreso che il Parco Nazionale della Sila, nel cui territorio ricade la Colonia, ha ricevuto un cospicuo finanziamento per ristrutturarla e rilanciarla. Grazie
RispondiEliminaSembra che il presidente del Parco si confronterà anche con le associazioni
RispondiEliminaPotrei avere qualche notizia in più sulla ex Colonia Federici?
RispondiEliminaVorrei mettermi in contatto con te, Francesca
Grazie per il tuo impegno.
Teresa Liguori
Italia Nostra
Sez. Umberto Zanotti Bianco Crotone
Teresa Liguori, francescacanino1@gmail.com
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