Camigliatello e i suoi dintorni si distinguono per le bellezze naturali, per le
opere inutili realizzate e abbandonate che deturpano la natura, per lo spreco
di denaro pubblico, per gli interessi dei soliti noti, per i rifiuti
abbandonati in ogni dove, segnalati e mai raccolti, per l’incuria degli
amministratori e dei politici locali. Lo scempio dei luoghi silani indigna e
chiama in causa cittadini e amministratori, poiché sporcizia, colate di cemento
e spreco di risorse non possono essere taciuti.
Area pic-nic Tasso, quando il Demanio viene privatizzato
Per anni è stata una delle zone più frequentate di
Camigliatello da famiglie, turisti e comitive. Qui si poteva pranzare all’ombra
degli alti alberi, usufruendo delle panche e dei tavoli in legno. Nell’estate
del 2017, il sito è stato recintato e l’ingresso interdetto al pubblico a causa
dell’inizio dei lavori per la realizzazione di un Parco avventura. I lavori si
sarebbero dovuti concludere entro due mesi, invece, a distanza di un anno
esatto, non sono ancora terminati e l’area risulta, pertanto, delimitata da una
rete che ne impedisce l’accesso alle persone. Proprio sulla rete, si notano
alcuni cartelli a dir poco inquietanti, infatti, uno di essi riporta la scritta
“Proprietà privata”.
Ci si chiede come sia possibile che un’area facente parte del demanio sia
diventata proprietà privata e soprattutto chi siano i proprietari. C’è poi
un altro cartello dietro la rete, da cui si apprende che il progetto del “Parco
avventura lupo Ezechiele”, affidato all’Associazione Nuova Presila di Spezzano
della Sila, è stato cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Dipartimento della Gioventù e del Sevizio civile nazionale, per un importo “del
progetto di € 222.000, finanziato € 199.999,80”. Il Concessionario del suolo
risulta essere Calabria Verde, mentre il permesso per costruire è stato
rilasciato dal comune di Spezzano della Sila.
Proseguendo, si trova un altro cartello che riporta,
oltre alle informazioni che abbiamo già scritto, un diverso importo complessivo
dei lavori, che ammonta a € 92.500 e anche la data di inizio dei lavori, cioè
giugno 2017 e la data della fine, agosto 2017,
ma, come dicevamo all’inizio, il
Parco avventura risulta avviato e non completato. Intanto, è stato impedito a tanti
visitatori e residenti l’uso dell’area pic-nic, pubblica, e ciò non avrà fatto
che favorire le attività di ristorazione private.
Il palazzetto dello sport
Dalla strada sembra un disco volante atterrato in
una radura della Sila. Una bella cupola blu si staglia tra le chiome degli
alberi silani, ricopre una struttura nuova e ben tenuta che sarebbe dovuta
diventare il palazzetto dello sport di Camigliatello. Nessun cartello lo
segnala, bisogna abbandonare la strada che porta a Croce di Magara e immettersi
su una stradina secondaria, sconosciuta ai più, per giungere su un pianoro su
cui si erge il palazzetto, in ottimo stato, ma inutilizzato. Completato circa
4/5 anni fa, fu inaugurato in pompa magna, ma mai messo in funzione. In
effetti, si fa fatica a comprendere a cosa potesse servire un palazzetto dello
sport distante parecchi chilometri da Camigliatello, progettato su un’area non
facilmente raggiungibile, che ha subito la perdita di centinaia di pini per consentire
la costruzione di un’enorme palestra che non serve a nessuno. O meglio, sarà
servita a incassare finanziamenti pubblici e a sprecarli.
Complesso Pop
Si tratta di un grande centro multifunzione
realizzato nel 2000 per la ‘modica’ cifra di circa 5 miliardi di lire. Ha
funzionato per qualche anno, ospitando eventi diversi e ora giace
nell’abbandono. Anche questa struttura non è segnalata da alcun cartello e
sorge su un’area lontana dalla strada principale, a ridosso del ‘Camigliatello
residence’. Pare che sia stato gestito da alcune cooperative di giovani del
comune di Spezzano, ma oggi, sia esternamente che internamente è in uno stato
di completo abbandono, sfasciato in parte e depredato degli arredi, come si può
notare dalle foto.
Sentiero Parco fluviale Camigliati
Denominato ‘Sentiero della salute’, in località
Tasso e Federici, il percorso si snoda per 1900 ml. tra rifiuti di ogni genere.
Area mercato Camigliatello
Realizzata pochi anni fa per una spesa di circa
100.000 euro, l’area del mercato di Camigliatello è oggi abbandonata. Dopo il
rifacimento completo delle strutture che avrebbero dovuto ospitare i commercianti,
è stato deciso di abolire per sempre una tradizione silana che contribuiva ad
arricchire la località e i vari agricoltori della zona. Le ragioni della sua
eliminazione, che hanno trovato giustificazione in un paventato problema di
igiene, non hanno mai convinto nessuno e ancora oggi i residenti e i
villeggianti si chiedono cosa ne sarà dell’area, ma soprattutto chi ha tratto
vantaggi dalla chiusura del mercato settimanale. La speranza che riapra non è
stata persa, ma ad oggi nessun segnale positivo è giunto dall’amministrazione
comunale.
Colonia silana “Federici” di Camigliatello
È l’esempio più vergognoso dell’incuria e dell’abbandono.
La Colonia silana, le cui notizie storiche potete trovarle al seguente link: http://francescacanino.blogspot.com/2018/09/la-colonia-silana-federici-di.html,
è una bellissima struttura ormai cadente. È un luogo da fiaba che nel secolo
passato ospitava i bambini malarici, un piccolo villaggio che comprende una
chiesa, un campo sportivo e altre piccole strutture. Potrebbe ancora essere
recuperata e utilizzata per svariati scopi, così come sono state ristrutturate
alcune sue pertinenze.
Su una di essa vi è un cartello affisso da cui si
apprende che la stessa è stata ristrutturata (Programma di sviluppo rurale
2007/13 della Regione Calabria) per essere adibita a Museo contadino.
Oltre ai
soliti rifiuti ingombranti, non c’è altro, soprattutto non c’è il Museo. In
molti affermano che negli ultimi mesi la struttura ha ospitato alcune persone.
Il Museo archeologico mai aperto
Nel 2004, dopo un
accurato sopralluogo effettuato nell'area del lago Cecita dalla Soprintendenza
per i Beni Archeologici della Calabria, furono scoperti importantissimi reperti
in tutta la Valle del Mucone.
Gli scavi portarono alla luce i resti di una
civiltà che abitava la zona già nel Paleolitico antico. Numerosi i reperti
rinvenuti che sarebbero dovuti confluire nel Museo archeologico silano, a
Camigliatello, come annunciato in una conferenza svoltasi anni fa in Sila.
Fu
annunciata l’apertura del Museo al pubblico per i primi mesi del 2010, ma
ancora oggi non esiste. I reperti ritrovati pare siano custoditi nel museo di
Crotone.
Cosenza,
17 settembre 2018
©
Francesca Canino
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