‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

17 settembre 2018

Camigliatello, le compiute abbandonate e le innumerevoli discariche




Camigliatello e i suoi dintorni si distinguono per le bellezze naturali, per le opere inutili realizzate e abbandonate che deturpano la natura, per lo spreco di denaro pubblico, per gli interessi dei soliti noti, per i rifiuti abbandonati in ogni dove, segnalati e mai raccolti, per l’incuria degli amministratori e dei politici locali. Lo scempio dei luoghi silani indigna e chiama in causa cittadini e amministratori, poiché sporcizia, colate di cemento e spreco di risorse non possono essere taciuti.


Area pic-nic Tasso, quando il Demanio viene privatizzato
Per anni è stata una delle zone più frequentate di Camigliatello da famiglie, turisti e comitive. Qui si poteva pranzare all’ombra degli alti alberi, usufruendo delle panche e dei tavoli in legno. Nell’estate del 2017, il sito è stato recintato e l’ingresso interdetto al pubblico a causa dell’inizio dei lavori per la realizzazione di un Parco avventura. I lavori si sarebbero dovuti concludere entro due mesi, invece, a distanza di un anno esatto, non sono ancora terminati e l’area risulta, pertanto, delimitata da una rete che ne impedisce l’accesso alle persone. Proprio sulla rete, si notano alcuni cartelli a dir poco inquietanti, infatti, uno di essi riporta la scritta “Proprietà privata”.


Ci si chiede come sia possibile che un’area facente parte del demanio sia diventata proprietà privata e soprattutto chi siano i proprietari. C’è poi un altro cartello dietro la rete, da cui si apprende che il progetto del “Parco avventura lupo Ezechiele”, affidato all’Associazione Nuova Presila di Spezzano della Sila, è stato cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù e del Sevizio civile nazionale, per un importo “del progetto di € 222.000, finanziato € 199.999,80”. Il Concessionario del suolo risulta essere Calabria Verde, mentre il permesso per costruire è stato rilasciato dal comune di Spezzano della Sila.


Proseguendo, si trova un altro cartello che riporta, oltre alle informazioni che abbiamo già scritto, un diverso importo complessivo dei lavori, che ammonta a € 92.500 e anche la data di inizio dei lavori, cioè giugno 2017 e la data della fine, agosto 2017, 
ma, come dicevamo all’inizio, il Parco avventura risulta avviato e non completato. Intanto, è stato impedito a tanti visitatori e residenti l’uso dell’area pic-nic, pubblica, e ciò non avrà fatto che favorire le attività di ristorazione private.



















Il palazzetto dello sport



Dalla strada sembra un disco volante atterrato in una radura della Sila. Una bella cupola blu si staglia tra le chiome degli alberi silani, ricopre una struttura nuova e ben tenuta che sarebbe dovuta diventare il palazzetto dello sport di Camigliatello. Nessun cartello lo segnala, bisogna abbandonare la strada che porta a Croce di Magara e immettersi su una stradina secondaria, sconosciuta ai più, per giungere su un pianoro su cui si erge il palazzetto, in ottimo stato, ma inutilizzato. Completato circa 4/5 anni fa, fu inaugurato in pompa magna, ma mai messo in funzione. In effetti, si fa fatica a comprendere a cosa potesse servire un palazzetto dello sport distante parecchi chilometri da Camigliatello, progettato su un’area non facilmente raggiungibile, che ha subito la perdita di centinaia di pini per consentire la costruzione di un’enorme palestra che non serve a nessuno. O meglio, sarà servita a incassare finanziamenti pubblici e a sprecarli.

Complesso Pop




Si tratta di un grande centro multifunzione realizzato nel 2000 per la ‘modica’ cifra di circa 5 miliardi di lire. Ha funzionato per qualche anno, ospitando eventi diversi e ora giace nell’abbandono. Anche questa struttura non è segnalata da alcun cartello e sorge su un’area lontana dalla strada principale, a ridosso del ‘Camigliatello residence’. Pare che sia stato gestito da alcune cooperative di giovani del comune di Spezzano, ma oggi, sia esternamente che internamente è in uno stato di completo abbandono, sfasciato in parte e depredato degli arredi, come si può notare dalle foto.

Sentiero Parco fluviale Camigliati


Denominato ‘Sentiero della salute’, in località Tasso e Federici, il percorso si snoda per 1900 ml. tra rifiuti di ogni genere. 






Area mercato Camigliatello


Realizzata pochi anni fa per una spesa di circa 100.000 euro, l’area del mercato di Camigliatello è oggi abbandonata. Dopo il rifacimento completo delle strutture che avrebbero dovuto ospitare i commercianti, è stato deciso di abolire per sempre una tradizione silana che contribuiva ad arricchire la località e i vari agricoltori della zona. Le ragioni della sua eliminazione, che hanno trovato giustificazione in un paventato problema di igiene, non hanno mai convinto nessuno e ancora oggi i residenti e i villeggianti si chiedono cosa ne sarà dell’area, ma soprattutto chi ha tratto vantaggi dalla chiusura del mercato settimanale. La speranza che riapra non è stata persa, ma ad oggi nessun segnale positivo è giunto dall’amministrazione comunale.

Colonia silana “Federici” di Camigliatello


È l’esempio più vergognoso dell’incuria e dell’abbandono. La Colonia silana, le cui notizie storiche potete trovarle al seguente link: http://francescacanino.blogspot.com/2018/09/la-colonia-silana-federici-di.html, è una bellissima struttura ormai cadente. È un luogo da fiaba che nel secolo passato ospitava i bambini malarici, un piccolo villaggio che comprende una chiesa, un campo sportivo e altre piccole strutture. Potrebbe ancora essere recuperata e utilizzata per svariati scopi, così come sono state ristrutturate alcune sue pertinenze. 


Su una di essa vi è un cartello affisso da cui si apprende che la stessa è stata ristrutturata (Programma di sviluppo rurale 2007/13 della Regione Calabria) per essere adibita a Museo contadino. 


Oltre ai soliti rifiuti ingombranti, non c’è altro, soprattutto non c’è il Museo. In molti affermano che negli ultimi mesi la struttura ha ospitato alcune persone.







Il Museo archeologico mai aperto


Nel 2004, dopo un accurato sopralluogo effettuato nell'area del lago Cecita dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, furono scoperti importantissimi reperti in tutta la Valle del Mucone.
Gli scavi portarono alla luce i resti di una civiltà che abitava la zona già nel Paleolitico antico. Numerosi i reperti rinvenuti che sarebbero dovuti confluire nel Museo archeologico silano, a Camigliatello, come annunciato in una conferenza svoltasi anni fa in Sila.
Fu annunciata l’apertura del Museo al pubblico per i primi mesi del 2010, ma ancora oggi non esiste. I reperti ritrovati pare siano custoditi nel museo di Crotone.

Cosenza, 17 settembre 2018
© Francesca Canino

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