‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

31 ottobre 2021

Cosenza, il comitato di quartiere protesta per il cambio del nome a piazza Santa Teresa

 


Riceviamo e pubblichiamo

Il Comitato di quartiere via Roma, piazza Cappello, Santa Teresa insorge contro l'ennesimo affronto che da oltre dieci anni subisce da parte dell'amministrazione comunale. Nonostante sia stato eletto un nuovo sindaco e un nuovo consiglio comunale, sebbene non ancora insediatisi, continuano le malefatte di chi ha governato la città dal 2011 a oggi. Sopportiamo da un decennio la sporcizia, i rifiuti che stazionano in ogni strada del quartiere, il traffico indicibile, la mancanza estrema di parcheggi, la movida senza regole che disturba il cuore della città nuova, ma non possiamo sopportare ora anche l'intitolazione di piazza Santa Teresa, o di una parte di essa, a chicchessia. Venerdì scorso è stata scoperta una targa da cui abbiamo appreso che è stato ricavato uno slargo, che vorremmo sapere fin dove si estende, a Umile Peluso, senatore deceduto meno di dieci anni fa. Intanto, vorremmo che chi si è occupato e si occuperà di toponomastica in città, lasciasse intatte le vie già intitolate. Si possono intitolare le nuove vie, quelle senza ancora un nome, a persone che si sono distinte per particolari meriti e se sono scomparse da oltre dieci anni, come previsto dalla normativa. Infatti, i particolari meriti del senatore Peluso stentiamo a trovarli, visto che da parlamentare è stato simile a tutti gli altri, ovvero poco incisivo per il bene della nostra terra e come intellettuale è sconosciuto ai più, non tanto per ignoranza dei più, quanto perché ciò che ha fatto è rimasto circoscritto nella sua famiglia e tra i suoi amici. Deplorevole soprattutto il fatto che la figlia di Umile Peluso, titolare di una galleria d'arte situata nello slargo Peluso, abbia fatto di tutto per intitolarsi il luogo in cui opera, senza pensare ai residenti che dovranno cambiare i documenti a causa solo della vanità di certe persone. Non sarebbe male rimettere mano alla toponomastica cittadina e ripristinare i nomi degli anni passati a tutte le strade di Cosenza, cominciando da via Roma. Ribadiamo che nella parte nuova della città, dove ci sono ancora vie senza nome, si può pensare di intitolarle a persone che si sono distinte per alti meriti, ma non a perfetti sconosciuti sponsorizzati dai loro familiari solo per soddisfare la propria vanità. Auspichiamo e vogliamo fortemente che l'amministrazione comunale, quando inizierà a lavorare, torni sui passi compiuti dalla precedente e che piazza Santa Teresa rimanga tale.

Comitato di quartiere via Roma, piazza Cappello, Santa Teresa

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