‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

09 marzo 2021

Cosenza: movida, caos, rifiuti e violazione delle norme, i residenti sul piede di guerra


Riceviamo e pubblichiamo

Il Comitato via Roma, piazza Cappello, Santa Teresa denuncia ancora una volta le condizioni in cui tanti cittadini sono costretti a vivere. Tra sporcizia, caos, traffico e movida selvaggia, la misura è colma. Nello scorso fine settimana (come in ogni week end lungo), con una pandemia in corso, siamo stati accerchiati da migliaia di persone che si sono riversate su via Roma, piazza Cappello, Santa Teresa, via Alimena, piazza Scura e traverse relative, per aperitivi, musica e divertimenti vari dalle 13 fino alle 21. Gente senza mascherina che ha occupato marciapiedi e piazze, rendendo difficile per noi poter transitare nelle suddette vie a causa del non rispetto delle norme: gli avventori, infatti, non indossavano la mascherina e non rispettavano le distanze. Questo lo scenario: musica alta, traffico alle stelle, auto parcheggiate sui marciapiedi a via Roma di fronte alla statua di Ciardullo, un’infinità di bottiglie e altri rifiuti sparsi in tutta la zona, giovani semi ubriachi che urinavano in pieno giorno sui muri e noi costretti a stare dentro per non incorrere in pericoli derivanti dalla loro maleducazione. Prigionieri in casa e quando finalmente se ne sono andati, a tarda sera, abbiamo anche dovuto subire le conseguenze della loro movida, cioè rifiuti ovunque.

Non riusciamo a capire perché nessuno intervenga a regolamentare la movida in piena pandemia, con la polizia vicina che non può non sentire/vedere cosa avviene. Vorremmo anche capire perché loro possono non indossare la mascherina, parcheggiare sui marciapiedi e lasciare discariche su piazze e vie. Immaginiamo e siamo certi che la movida non possa essere “toccata”, altrimenti non ci spiegheremmo tanto lassismo. Quanti interessi in gioco ci sono? Ma a noi residenti non pensa nessuno? Siamo stanchi e non sappiamo come potremmo reagire, provati dalla pandemia, dai disagi che viviamo da anni e anni. Sindaco, questura, prefetto non potete fare finta di niente!

E, infine, al sindaco vorremmo dire: “Hai voluto la movida e ora pulisci!”.

Vi invitiamo a guardare le foto che vi alleghiamo per farvi un’idea dell’inferno in cui siamo costretti a vivere. E poi ci inviano le bollette della spazzatura!

Si prendano provvedimenti prima che si decida di prenderli noi.

Il Comitato via Roma, piazza Cappello, Santa Teresa 

















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