Che fine ha
fatto il ‘Centro studi
internazionale’ su Telesio ideato nel lontano 2009? Da quel che è dato sapere
funziona a sprazzi, ha richiesto investimenti esosi e risulta essere chiuso per
la maggior parte del tempo. Ma ripercorriamo le tappe del progetto.
Nel mese di giugno del 2015, il comune di Cosenza concesse in
comodato gratuito un intero piano di palazzo Caselli Vaccaro al ‘Centro studi
internazionale’ dedicato a Telesio, Bruno e Campanella. Il Centro, nato in
occasione del cinquecentenario della nascita di Telesio, fa parte di un
articolato progetto ideato dal ''Comitato nazionale per le celebrazioni del V centenario
della nascita di Bernardino Telesio'', composto da circa una ventina di
studiosi. Presieduto da Nuccio Ordine, ordinario dell'Unical, il Comitato decise di realizzare a
Cosenza, oltre al Centro Studi, anche una Biblioteca
telesiana. Quest'ultima avrebbe dovuto custodire le riproduzioni
digitali di tutti gli esemplari di ogni edizione delle opere di Telesio
presenti nelle principali biblioteche del mondo e la bibliografia
secondaria, un lavoro da compiersi in seguito al censimento di tutte
opere telesiane esistenti. Furono previste, inoltre, le ristampe anastatiche e
la traduzione in francese, inglese e spagnolo delle tre edizioni del ''De Rerum
Natura'', l’opera maggiore del filosofo cosentino, e degli opuscoli
scientifico-filosofici, lavoro che sarebbe servito anche per la realizzazione
di un CD ROM. Dopo aver ricevuto un cospicuo finanziamento da parte di vari
enti, il Comitato iniziò le sue attività nel gennaio 2010.
A distanza di anni, il Centro internazionale, allargato nel frattempo
anche allo studio dei filosofi Bruno e Campanella, stenta a partire
regolarmente, nonostante disponga di una sede nel centro storico di Cosenza,
mai utilizzata. Nel 2016, Nuccio Ordine spiegò i motivi che ritardavano l'inizio
delle attività a palazzo Caselli Vaccaro, che necessitava «di essere attrezzato, servono, infatti,
gli arredi per la Biblioteca, la sala convegni, la foresteria. In questo
momento non abbiamo i fondi per farlo, speriamo di poter partecipare a un POR
per completare la Biblioteca nel giro di due/tre anni. Intanto, il nostro
lavoro continua, pur tra molte difficoltà e lungaggini, abbiamo fatto una
ricerca in tutte le biblioteche del mondo che custodivano le opere dei tre
filosofi, abbiamo tracciato la loro storia e ora sappiamo come ogni opera è
giunta in una determinata biblioteca. Abbiamo promosso la pubblicazione in
lingua straniera di alcuni scritti telesiani, fatto il censimento di tutte le
sue opere e nel mese di agosto avremo la prima bozza di ciò, realizzata grazie
a un finanziamento concesso dalla fondazione Carical, che ci sostiene insieme
alla banca Carime. Al momento - continua Ordine - abbiamo individuato 550 opere
di Telesio sparse nelle varie biblioteche, abbiamo acquistato i microfilm di
250 di esse e per quanto riguarda Bruno, su 1170 opere ne abbiamo 470, mentre
di Campanella non abbiamo ancora una bibliografia, dunque la ricerca è più
complicata. Abbiamo voluto estendere gli studi anche a Bruno e a Campanella per
avere una visione completa del periodo. La casa editrice Carocci ha pubblicato
alcune ristampe anastatiche degli esemplari più completi delle opere di Telesio
reperite nelle varie biblioteche, mentre le traduzioni della bibliografia
secondaria inizieranno quando il Centro sarà pronto. Il lavoro è abbastanza
lungo e impegnativo, ora dovremo definire i dettagli con il comune di Cosenza,
che vorremmo entrasse nel nostro Consiglio di Amministrazione. Solo dopo
potremo fare una programmazione che potrebbe partire non prima dell'inizio del nuovo
anno».
Un lavoro complesso che si sarebbe dovuto concludere nel 2013, ma che
ancora oggi è ben lungi dall'essere completato. Il mondo culturale cittadino ha
mosso diverse critiche al
riguardo.
Anche sui finanziamenti ricevuti dal Comitato le critiche non si sono
risparmiate, considerato che a fronte di migliaia di euro erogati da diversi enti
e fondazioni, il progetto non è stato ancora portato completamente
a termine, rivelandosi, a distanza di anni, più dispendioso e complicato
di quanto previsto. Solo pochi mesi fa, Ordine ha ammesso che per completare la raccolta delle opere sarebbe
servito un investimento di 600.000 euro.
Intanto, sul comodato d’uso, pare si fosse soffermata, la scorsa estate, la
Corte dei Conti per un
presunto danno erariale derivante dai mancati introiti della locazione
dell'immobile. La concessione di beni di proprietà comunale,
infatti, quando non prevede un corrispettivo, può essere
ammesso se l’interesse pubblico perseguito è equivalente o superiore a quello
meramente economico.
A questo punto, è lecito chiedersi se il Centro studi sarà un'altra celebre e dispendiosa incompiuta?
FOCUS
Il comitato propose di realizzare a Cosenza un
Centro Studi e una Biblioteca telesiana, contenente non solo le riproduzioni
digitali di tutti gli esemplari di ogni edizione delle opere di Telesio
presenti nelle principali biblioteche del mondo, ma anche la bibliografia secondaria sul filosofo. Un lavoro da compiere
effettuando un censimento delle opere telesiane sparse nel mondo. Furono
previste, inoltre, le ristampe anastatiche e la traduzione in francese, inglese
e spagnolo delle tre edizioni dell’opera maggiore, degli opuscoli
scientifico-filosofici e la traduzione italiana del 'De rerum natura' (tuttavia
già esistente perché effettuata da Luigi De Franco), lavoro che sarebbe servito
anche per la realizzazione di un CD ROM.
Con un
finanziamento totale di circa 150.000 euro, erogato da vari enti, il Comitato
iniziò le sue attività nel gennaio 2010.
Due anni
dopo, era stato realizzato quanto segue: era in corso di pubblicazione la
ristampa anastatica di tutte le opere di Telesio, era stato pubblicato il primo
volume della prima edizione del 'De rerum natura' (1565), probabilmente non in
distribuzione a Cosenza, e l'opuscolo 'Ad Felicem Moimonam'. Erano in
corso di pubblicazione il secondo volume con la seconda edizione del 'De rerum
natura' (1570), tre opuscoli, un'edizione
spagnola del 'De cometis', gli atti del convegno su Telesio tenutosi a
Barcellona e una traduzione spagnola del 'De rerum natura' del 1570. Per quanto
riguarda la Biblioteca, per la cui realizzazione la Provincia promise la somma
di 200.000 euro, continuavano le ricerche dei testi in tutto il mondo e si
contava di avere, per fine 2012, il censimento delle opere per poi acquistare i
microfilm e tutti gli scritti su Telesio. Intanto erano stati spesi circa
64.000 euro, come si apprendeva dal sito appositamente costruito per le celebrazioni.
Cosenza,
5 febbraio 2020
© Francesca
Canino
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