‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

02 febbraio 2019

icittadinisegnalano: IL CENTRO PER L'IMPIEGO DI VAGLIO LISE, UFFICIO INUTILE E INFERNALE



Approfitto dell’opportunità che date perché vorrei raccontare la mia odissea terminata da soli due giorni. Circa due mesi fa, ho risposto ad un annuncio di lavoro da parte di una ditta, ho sostenuto il colloquio, abbiamo concordato orari e stipendio, non mi sembrava vero di avere trovato un lavoro, dovevo solo portare la scheda anagrafica che rilascia il centro per l’impiego, ex ufficio di collocamento, situato ormai da anni a Vaglio Lise, una scellerata decisione quella di trasferirlo in periferia.
Il primo viaggio all’ufficio di collocamento di Cosenza è andato a vuoto: era chiuso. Al secondo viaggio, dopo aver fatto metà fila all’esterno, ho rinunciato per mancanza di tempo, al terzo sono riuscita ad entrare e forse era meglio non entrare. Un impiegato mi ha detto che non poteva farmi la scheda perché non avevano carta e toner e perché mi sarei dovuta prenotare on line prima di andare lì. C’era tanta gente che aspettava, ma quasi tutti sono andati via. Il giorno dopo, ho provato a telefonare, non mi rispondevano, ho provato tante e tante volte, alla fine avevo perso le speranze, ma all’ultimo tentativo ha risposto una impiegata che mi ha consigliato di fare l’iscrizione on line e anche la richiesta, così mi ha spiegato passo dopo passo i passaggi per iscrivermi, sembrava facile. Ho provato due giorni inutilmente, il sito rimandava a una pagina del portale della Regione Calabria, che risultava inattiva, sono passati altri giorni e finalmente, con non pochi impedimenti (il sito non funzionava) mi sono iscritta. Più volte e per giorni ho provato a prendere un appuntamento on line ma niente da fare, d’altronde non avevo scelta, dovevo fare tutto on line. Pensavo: ma perché il centro ci richiede prima di iscriverci on line e poi di prendere appuntamento on line per poter andare a chiedere informazioni o avere la documentazione che ci serve se il sito non funziona quasi mai? Perché sulla loro pagina ci sono i numeri di telefono e di fax se al primo non rispondono mai? Perché infine un ufficio pubblico come quello non deve funzionare per niente? Vorrei ricordare che tutti quelli che ci lavorano vengono pagati grazie alle nostre tasse, ma a noi il servizio non viene reso, è giusto questo? Un’ultima considerazione: Il lavoro non c’è, ma vi sembra giusto che debba essere in pericolo quando lo troviamo per il malfunzionamento di un ufficio? Allora chiudete che facciamo prima. Grazie per aver accolto il mio sfogo.
Lettera firmata


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