‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

27 febbraio 2025

Museo Civico di Cosenza: un documento attesta la presenza della città all’Esposizione Universale di Parigi del 1867




C’è stato un tempo in cui Cosenza non era come adesso una città abbandonata a se stessa, degradata, sporca e priva di qualsivoglia stimolo volto a migliorare la sua situazione. Oltre un secolo e mezzo fa, la città dei Bruzi appariva vivace, produttiva, intraprendente e meno provinciale di quanto non sia oggi. Ecco cosa abbiamo trovato in un antico documento: nella seconda metà del XIX secolo, dalla punta dello Stivale adulti e bambini partivano per raggiungere la capitale francese in occasione dell'Esposizione che periodicamente vi si svolgeva, un appuntamento molto atteso tanto che la 'Camera Provinciale di Commercio ed Arti in Calabria Citeriore', l'attuale Camera di Commercio di Cosenza, invitava artisti, industriali e agricoltori a partecipare all'Esposizione.

Da un antico documento della Camera di Commercio di Cosenza, datato 2 settembre 1866, emergono particolari inaspettati sulla realtà calabrese del tempo. L'esistenza del documento in questione è stata ignorata fino a diversi anni fa, quando è stato sottratto all'oblio grazie all'ampliamento della mostra sul Risorgimento ospitata nel Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza. Per moltissimi anni è rimasto in una scatola di cartone insieme ad altri preziosi documenti di proprietà del Museo.

Si tratta di un Manifesto della 'Sotto-Commissione per l'Esposizione Universale di Parigi nel 1867 e Camerale nella Provincia nel 1866', da cui si apprende: “Fra i grandi fatti della più elevata importanza, che vanno verificandosi nella presente Era di progresso e risorgimento nazionale, bene andrà annoverato quanto di straordinario e sorprendente avrà a presentare al mondo civile la Universale Esposizione di Parigi che avrà ad avverarsi nel maggio del prossimo 1867. Non ultimo a concorrervi a far mostra dei propri prodotti artistici, agricoli e industriali, sarà certamente l'Italia, che risorta ormai a novella vita, sente tutta la forza del suo genio tradizionale. Una nobil gara va suscitata fra tutte le sue Province, e la Citeriore Calabria non vorrà certamente restar seconda alle sue Consorelle, tantoppiù che vien chiamata a prender parte nella Gran Mostra Parigina, dietrocché succeda una seconda Esposizione Provinciale. Ed è perciò che nel mentre la Sotto Commissione fa invito a tutti gl'Industriali, Artisti ed Agricoltori a voler concorrere ciascuno a secondo le proprie forze a figurare in entrambe le Esposizioni coll'inviarvi i prodotti dell'industria agraria, i prodotti delle diverse industrie manufattrici e delle Arti Belle. A chi nulla può presentare di proprio conto, ritorna indispensabile l'invitare ed animare individualmente ogni proprietario di terre ed agricoltore per quanto concerne l'industria agraria, come ogni manifatturiero per quanto riguardano le produzioni delle arti, e non trasandare le donne per quanto concerne i lavori del bel sesso. L'Esposizione Internazionale che avverrà a Parigi nel 1867 sarà il campo ove l'Italia deve combattere una battaglia artistica per dimostrare di essere sempre quella grande Nazione, che un dì tenne il primato delle Industrie e del Commercio”.

Il Manifesto attesta l'importante ruolo ricoperto dalla città di Cosenza nel campo delle produzioni e del commercio, che nel periodo post-unitario si consolidò al punto di partecipare all'Esposizione Universale di Parigi. L'ente camerale incitava i cittadini di Calabria Citra ad aderire all'Esposizione 'per far grande l'Italia', per ritornare agli antichi splendori, senza campanilismi e con il solo scopo di tendere a uno sviluppo comune. Sembrano passati millenni, anziché un secolo e mezzo, da quando la Calabria si impegnava a progredire per la propria crescita economica. 

 27 febbraio 2025

© Francesca Canino

Nessun commento:

Posta un commento