‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

27 febbraio 2025

L’Umanità nelle mani di folli potenti che si spartiranno il mondo

 

 


Il mondo è governato da pazzi, e non è solo un modo di dire. Si sono messi in testa di spartirsi il mondo con le armi, di decimare popolazioni, compiere genocidi, violare i diritti delle genti per saziare le loro malefiche fauci.

I cosiddetti grandi della terra e i loro accoliti-servi non si fermeranno alle sole parole, purtroppo. E non agiranno solo in Medio Oriente. Questa "banda dei quattro" (America, Cina, Russia ed Israele) vuole esser padrona del mondo intero o di buona parte di quello su cui possono sfogare le loro brame espansionistiche.

Tutto è stato concordato. L'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea (che non esisterà più tra pochissimo perché è collassata su se stessa) non è un caso. Il coinvolgimento dell’Europa nella guerra Russia-Ucraina è stato un atto scientemente voluto per distruggere il Vecchio Continente. Ci sono riusciti, complice la pochezza dei governanti europei, illusi di poter sconfiggere la Russia a suon di armi regalate dai vari Pil. Illusi. E idioti quanti si sono fatti manovrare dalle organizzazioni che sparavano notizie fasulle grazie a giornalisti comprati, notizie alle quali costringevano a credere pena la pubblica gogna mediatica. Un cliché collaudato già durante la pandemia e l’era del vaccino.

Verrà un tempo in cui ci sarà la Grande Russia che estenderà i suoi confini dalla la Cina all'Italia.

Poi ci sarà la Grande America che si estenderà fino alla Groenlandia, impadronendosi del Messico, del Canada, di Cuba e di buona parte dell'America Latina. La Cina estenderà i suoi confini su tutte le terre del Pacifico Orientale. Infine Israele, che governerà fino alla grande Persia, ora Iran. E l’Europa non avrà il tempo nemmeno per leccarsi le ferite che sarà spazzata via dall’onda folle dei potenti mondiali. Se l’è voluta, ma a farne le spese sono quelli che hanno tentato di ribellarsi e sono stati puniti. I giochi sono questi. I pazzi per giocare sullo scacchiere mondiale sono già in opera e sarà solo questione di tempo.

Nazioni, popoli, istituzioni saranno le pedine senza volontà dei governanti pazzi che si divertono a trattare il mondo alla stregua di un videogioco. Annoiati, drogati, pieni di potere e di denaro, i pazzi avanzano nel globo per sottometterlo tutto alle loro volontà.

Cosa resta da sperare? Forse nulla.

Mi auguro che quando questo avverrà, sia finito il mio tempo. Provo solo tanta pietà per chi sarà costretto a vivere in un mondo così costruito, una vita da schiavo.

Viva la libertà.


27 febbraio 2025

© Fra' Diavolo 

 

 

Museo Civico di Cosenza: un documento attesta la presenza della città all’Esposizione Universale di Parigi del 1867




C’è stato un tempo in cui Cosenza non era come adesso una città abbandonata a se stessa, degradata, sporca e priva di qualsivoglia stimolo volto a migliorare la sua situazione. Oltre un secolo e mezzo fa, la città dei Bruzi appariva vivace, produttiva, intraprendente e meno provinciale di quanto non sia oggi. Ecco cosa abbiamo trovato in un antico documento: nella seconda metà del XIX secolo, dalla punta dello Stivale adulti e bambini partivano per raggiungere la capitale francese in occasione dell'Esposizione che periodicamente vi si svolgeva, un appuntamento molto atteso tanto che la 'Camera Provinciale di Commercio ed Arti in Calabria Citeriore', l'attuale Camera di Commercio di Cosenza, invitava artisti, industriali e agricoltori a partecipare all'Esposizione.

Da un antico documento della Camera di Commercio di Cosenza, datato 2 settembre 1866, emergono particolari inaspettati sulla realtà calabrese del tempo. L'esistenza del documento in questione è stata ignorata fino a diversi anni fa, quando è stato sottratto all'oblio grazie all'ampliamento della mostra sul Risorgimento ospitata nel Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza. Per moltissimi anni è rimasto in una scatola di cartone insieme ad altri preziosi documenti di proprietà del Museo.

Si tratta di un Manifesto della 'Sotto-Commissione per l'Esposizione Universale di Parigi nel 1867 e Camerale nella Provincia nel 1866', da cui si apprende: “Fra i grandi fatti della più elevata importanza, che vanno verificandosi nella presente Era di progresso e risorgimento nazionale, bene andrà annoverato quanto di straordinario e sorprendente avrà a presentare al mondo civile la Universale Esposizione di Parigi che avrà ad avverarsi nel maggio del prossimo 1867. Non ultimo a concorrervi a far mostra dei propri prodotti artistici, agricoli e industriali, sarà certamente l'Italia, che risorta ormai a novella vita, sente tutta la forza del suo genio tradizionale. Una nobil gara va suscitata fra tutte le sue Province, e la Citeriore Calabria non vorrà certamente restar seconda alle sue Consorelle, tantoppiù che vien chiamata a prender parte nella Gran Mostra Parigina, dietrocché succeda una seconda Esposizione Provinciale. Ed è perciò che nel mentre la Sotto Commissione fa invito a tutti gl'Industriali, Artisti ed Agricoltori a voler concorrere ciascuno a secondo le proprie forze a figurare in entrambe le Esposizioni coll'inviarvi i prodotti dell'industria agraria, i prodotti delle diverse industrie manufattrici e delle Arti Belle. A chi nulla può presentare di proprio conto, ritorna indispensabile l'invitare ed animare individualmente ogni proprietario di terre ed agricoltore per quanto concerne l'industria agraria, come ogni manifatturiero per quanto riguardano le produzioni delle arti, e non trasandare le donne per quanto concerne i lavori del bel sesso. L'Esposizione Internazionale che avverrà a Parigi nel 1867 sarà il campo ove l'Italia deve combattere una battaglia artistica per dimostrare di essere sempre quella grande Nazione, che un dì tenne il primato delle Industrie e del Commercio”.

Il Manifesto attesta l'importante ruolo ricoperto dalla città di Cosenza nel campo delle produzioni e del commercio, che nel periodo post-unitario si consolidò al punto di partecipare all'Esposizione Universale di Parigi. L'ente camerale incitava i cittadini di Calabria Citra ad aderire all'Esposizione 'per far grande l'Italia', per ritornare agli antichi splendori, senza campanilismi e con il solo scopo di tendere a uno sviluppo comune. Sembrano passati millenni, anziché un secolo e mezzo, da quando la Calabria si impegnava a progredire per la propria crescita economica. 

 27 febbraio 2025

© Francesca Canino

68° numero di Stampalibera





 

25 febbraio 2025

Potature selvagge in città: i Garanti del verde sono dei fantasmi


Prosegue in città la potatura degli alberi, o meglio lo scempio compiuto sul verde pubblico ormai ridotto di un terzo rispetto agli anni passati. A nulla sono servite le proteste di cittadini e associazioni che si sono opposti alle capitozzature e alla potature selvagge. Nessuna opposizione, invece, è mai giunta dai Garanti del verde, i tre personaggi fantasmi in carica da oltre un anno per vigilare “a livello cittadino sulla corretta applicazione delle normative di riferimento in materia di consumo del suolo e di tutela del verde”. I “Garanti del verde, del suolo e degli alberi” sono un organo collegiale composto da tre membri nominati dal sindaco, dei quali si sono perse le tracce all’indomani della nomina stessa.

Secondo il Regolamento, i Garanti dovrebbero svolgere una serie di attività dirette alla salvaguardia del verde e di quel che rimane di suolo ancora libero e “rapportarsi con gli uffici comunali di riferimento”. Di tutto questo, a distanza di oltre un anno, non è pervenuta alcuna notizia. Tra le funzioni del Garante sono previste quelle che contribuiscono “a garantire la salvaguardia del consumo di suolo e l’incremento del verde e degli alberi esistenti”. Inoltre, essi dovrebbero promuovere “azioni volte a consentire l’ascolto e la partecipazione della cittadinanza” e informarla “sull’evoluzione della situazione del territorio in termini di variazione del consumo di suolo, della dotazione di superfici verdi e della quantità di alberi esistenti”.

Ricordiamo che i Garanti dovrebbero riferire al Sindaco, alla Giunta, al Consiglio Comunale e alle Commissioni Consiliari per quanto di loro competenza e con facoltà di avanzare proposte e richiedere iniziative e interventi ai fini dell’esercizio dei compiti almeno una volta ogni trimestre. Nulla di tutto questo è stato fatto. Ma la città ha davvero bisogno di garanti fantasmi, visto che il verde pubblico è abbandonato a se stesso?