Da “Prima
che tutto crolli” a “Prima che tutto sia insabbiato” il passo più che breve è
stato prevedibile. I promotori della legge di iniziativa popolare sui centri
storici calabresi hanno fatto il punto della situazione, dopo oltre due anni di
attività, nel corso di una pubblica assemblea organizzata nella sala del Coni
di Cosenza. In seguito al primo crollo che si è verificato nel centro storico,
un gruppo di associazioni ha promosso diverse iniziative per salvare Cosenza
vecchia, partendo da una manifestazione organizzata all’Arenella dal
significativo nome: “Prima che tutto crolli”.
In un secondo momento, considerando il ruolo che svolgono le città, motore dell’economia e centri
di servizi per le aree limitrofe, è stata ideata una proposta di legge che si
articola in cinque parti: la prima si fonda sulla qualità urbana e sulla
coesione sociale nei centri storici, le altre indicano le azioni che la
proposta di legge intende promuovere per la conoscenza e la conservazione del
patrimonio storico, la salvaguardia delle culture, la rivitalizzazione dei
centri montani e interni, il recupero del patrimonio immateriale calabrese.
Particolare attenzione è stata riservata alla sicurezza e all’adeguamento dei
centri costieri e all’accessibilità e fruibilità dei centri storici.
Ad oggi, sono una cinquantina i comuni che hanno aderito alla proposta di
legge e che premono per la sua approvazione, considerato che i piccoli centri risentono
dello spopolamento in modo più grave rispetto alle città e, pertanto, l’abbandono
dei centri storici è la naturale conseguenza alla ripresa dell’emigrazione.
La legge, però, non è stata ancora presa in considerazione dal governo
regionale, nonostante abbia una sua copertura finanziaria. A ciò si aggiungono
i recenti fondi stanziati pochi giorni prima delle elezioni, una pioggia di
milioni che rischia di rimanere una delle tante promesse elettorali. Intanto,
la richiesta alla Regione di sostenere la legge di iniziativa popolare diventa
sempre più stringente, a nulla sono servite, infatti, le passerelle che il presidente
Oliverio ha compiuto nel centro storico di Cosenza insieme agli altri politici
e agli amministratori della città, disinteressati a risollevarne le sorti.
Cosenza vecchia crolla sotto il peso dei suoi secoli e dell’abbandono,
portandosi via la storia e l’arte del capoluogo bruzio, si spera senza vittime,
ma fino a quando? Un interrogativo che deve smuovere le coscienze dei politici
calabresi per scongiurare tragedie immani.
12-3-18
© Francesca Canino
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