Dal
reportage che ho fatto insieme alla collega Morena Gallo in un centro di
accoglienza per migranti minori non accompagnati è emerso il dramma nel dramma
dell’immigrazione.
Ho
appreso dalla voce degli adolescenti le loro storie cariche di dolore,
solitudine, disperazione. E violenza, tanta violenza che si materializza con le
botte che ricevono e che lasciano profonde cicatrici. Ho capito, però, anche se
già si sapeva, che c’è un giro di denaro enorme, a tutte le latitudini, sulla
pelle degli Africani di ogni età che decidono di lasciare i loro paesi per
raggiungere l’Europa. I racconti di questi ragazzi indignano e non si può
rimanere inermi dinanzi a un esodo che ha come unico scopo quello di far
arricchire Africani, Italiani ed Europei che hanno messo in campo un vero e
proprio traffico di esseri umani, arricchendosi pericolosamente e ri-creando
una nuova schiavitù nera. I ragazzi mi hanno detto che nei loro paesi (Senegal,
Ghana, Eritrea) si fa una insistente propaganda sui canali tv - o con il
passa parola - mirata a convincere i giovanissimi a lasciare il proprio paese
per l’Europa. A loro si fa credere che arrivati in Italia potranno studiare,
lavorare o raggiungere i parenti in Germania. Pare che tutti abbiano parenti in
Germania! Attraverso alcuni connazionali si mettono in contatto con i capi
delle carovane per attraversare il deserto, dove subiscono di tutto, arrivano
in Libia e vengono sbattuti in prigione fin quando le famiglie, avvisate
tramite intermediari, non manderanno il denaro per far imbarcare i congiunti. Giunti
in mezzo al Mediterraneo, lo scafista lascia il gommone in mare aperto e fugge
via. Intervengono le Ong e li portano in Sicilia e Calabria. I maggiorenni
vengono mandati nelle strutture apposite, gestite da traffichini e politici che
costruiscono imperi sui migranti, ma anche le Ong prendono soldi, come gli
scafisti, i carcerieri libici, i capi carovana, i connazionali che fanno da
tramite, i canali tv che trasmettono la pubblicità che li spinge ad emigrare.
Poi ci sono le organizzazioni umanitarie che non solo incassano finanziamenti,
quanto mettono, spesso, i bastoni tra le ruote alle Prefetture. E poi ci sono
quelli che lucrano in immagine. Insomma, tutti ci guadagnano e vogliono
continuare a farlo, ma loro, i migranti, vengono picchiati, violentati,
affamati, umiliati, a volte uccisi. Mi vergogno di far parte degli umani.
Bisogna spezzare questa catena di soldi e violenza, anche perché qui non hanno
un futuro, sono sfruttati perché i centri d’accoglienza guadagnano su di loro,
vengono messi davanti ai semafori a chiedere l’elemosina o a lavare i vetri.
Per i minori non accompagnati è peggio: non c’è una buona organizzazione, molti
scappano, ieri è stata fatta una ricognizione in regione, mancano all’appello,
dall’inizio dell’anno, 118 minori. Che fine hanno fatto? Hanno raggiunto la
Germania? Sono stati assoldati dai caporali che li faranno lavorare nei campi
come bestie da soma? Sono state messe sulla strada? Esiste davvero il traffico
di organi sui migranti minori? Si può ristabilire un minimo di umanità in
questo mondo di bestie feroci?
3 agosto 2017
© Francesca Canino
Molto interessante, davvero. Penso anche però che prima o poi le vittime di questa assurda trappola, si renderanno conto di ciò a cui vanno incontro e reagiscano spezzando essi stessi le proprie catene. Non è facile per nessuno accettare condizioni così inumane, da parte delle vittime come da parte di chi assiste a questo scempio
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