‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

03 agosto 2017

Violenza e denaro a fiumi, ecco la vera faccia dell'immigrazione - I Parte



Dal reportage che ho fatto insieme alla collega Morena Gallo in un centro di accoglienza per migranti minori non accompagnati è emerso il dramma nel dramma dell’immigrazione.
Ho appreso dalla voce degli adolescenti le loro storie cariche di dolore, solitudine, disperazione. E violenza, tanta violenza che si materializza con le botte che ricevono e che lasciano profonde cicatrici. Ho capito, però, anche se già si sapeva, che c’è un giro di denaro enorme, a tutte le latitudini, sulla pelle degli Africani di ogni età che decidono di lasciare i loro paesi per raggiungere l’Europa. I racconti di questi ragazzi indignano e non si può rimanere inermi dinanzi a un esodo che ha come unico scopo quello di far arricchire Africani, Italiani ed Europei che hanno messo in campo un vero e proprio traffico di esseri umani, arricchendosi pericolosamente e ri-creando una nuova schiavitù nera. I ragazzi mi hanno detto che nei loro paesi (Senegal, Ghana, Eritrea) si fa una insistente propaganda sui canali tv - o con il passa parola - mirata a convincere i giovanissimi a lasciare il proprio paese per l’Europa. A loro si fa credere che arrivati in Italia potranno studiare, lavorare o raggiungere i parenti in Germania. Pare che tutti abbiano parenti in Germania! Attraverso alcuni connazionali si mettono in contatto con i capi delle carovane per attraversare il deserto, dove subiscono di tutto, arrivano in Libia e vengono sbattuti in prigione fin quando le famiglie, avvisate tramite intermediari, non manderanno il denaro per far imbarcare i congiunti. Giunti in mezzo al Mediterraneo, lo scafista lascia il gommone in mare aperto e fugge via. Intervengono le Ong e li portano in Sicilia e Calabria. I maggiorenni vengono mandati nelle strutture apposite, gestite da traffichini e politici che costruiscono imperi sui migranti, ma anche le Ong prendono soldi, come gli scafisti, i carcerieri libici, i capi carovana, i connazionali che fanno da tramite, i canali tv che trasmettono la pubblicità che li spinge ad emigrare. Poi ci sono le organizzazioni umanitarie che non solo incassano finanziamenti, quanto mettono, spesso, i bastoni tra le ruote alle Prefetture. E poi ci sono quelli che lucrano in immagine. Insomma, tutti ci guadagnano e vogliono continuare a farlo, ma loro, i migranti, vengono picchiati, violentati, affamati, umiliati, a volte uccisi. Mi vergogno di far parte degli umani. Bisogna spezzare questa catena di soldi e violenza, anche perché qui non hanno un futuro, sono sfruttati perché i centri d’accoglienza guadagnano su di loro, vengono messi davanti ai semafori a chiedere l’elemosina o a lavare i vetri. Per i minori non accompagnati è peggio: non c’è una buona organizzazione, molti scappano, ieri è stata fatta una ricognizione in regione, mancano all’appello, dall’inizio dell’anno, 118 minori. Che fine hanno fatto? Hanno raggiunto la Germania? Sono stati assoldati dai caporali che li faranno lavorare nei campi come bestie da soma? Sono state messe sulla strada? Esiste davvero il traffico di organi sui migranti minori? Si può ristabilire un minimo di umanità in questo mondo di bestie feroci?  
3 agosto 2017
© Francesca Canino

1 commento:

  1. Molto interessante, davvero. Penso anche però che prima o poi le vittime di questa assurda trappola, si renderanno conto di ciò a cui vanno incontro e reagiscano spezzando essi stessi le proprie catene. Non è facile per nessuno accettare condizioni così inumane, da parte delle vittime come da parte di chi assiste a questo scempio

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