Ottaviano Augusto da giovane si faceva
chiamare Octavius Thurinus. Suo nonno proveniva da Thuri, la città fondata
sulle rovine di Sibari. Sono molte le fonti latine, tra cui Svetonio, Marco
Antonio e Orazio, che confermano questa sua origine.
Svetonio
scrisse: “Quando era neonato gli fu imposto l’appellativo di Thurino, in
memoria dell’origine degli avi, o perché il padre Ottavio aveva combattuto con
buona fortuna in quella regione contro gli schiavi fuggiaschi”, che, aveva già scritto
prima il biografo, erano bande superstiti delle rivolte di Spartaco e di
Catilina.
Sappiamo
da Svetonio che l’origine thurina di Cesare Ottaviano Augusto si ricava dalla
genealogia richiamata da Antonio, il quale, segnalando la sua discendenza,
intese dire che non poteva accampare alcuna origine senatoria: “Avus, funarius,
pater argentarius, ipse thurinus”, con riferimento al fatto che era di umile
origine e non poteva vantare discendenza senatoria. Il nonno, dice l’epigrafe,
era costruttore di funi, un umile cordaio, forse ex-schiavo, il padre
banchiere, egli stesso Thurino, nativo di una città periferica. Marco Antonio
aveva fatto incidere questa frase sulla statua di Ottaviano, quando, come suo
avversario politico, era riuscito a proscriverlo da Roma con decreto del
Senato. Augusto non si curò della scritta e quando rientrò a Roma, dopo aver
sconfitto il suo irriducibile avversario Antonio, lasciò che l’epigrafe campeggiasse
ancora ai piedi della sua statua.
Inoltre, il poeta Orazio, già
compagno di studi di Ottaviano ad Atene, in una sua Ode, la III, 9, raccontò di
una rivalità in amore per la bella Lidia con un potente chiamato Thurino;
ebbene questo è un altro indizio che Augusto si faceva chiamare in gioventù
Thurino. Quando divenne imperatore, Augusto fece coniare delle monete (denari)
con il simbolo del toro cozzante di THURIOI, fondata nel 444 a.C. da Pericle, e
che ai tempi di Augusto era ormai una colonia romana, in cui si venerava ancora
un’antica statua in bronzo del toro cozzante. Nel dritto della moneta c'è
il busto di Augusto e nel rovescio c'è il toro cozzante, usato da Augusto come
riferimento alla sua origine THURINA, che non gli dispiaceva affatto, visto che
la città calabrese poteva vantare di essere stata fondata dal grande statista
ateniese Pericle, figura di prestigio per il primo l’imperatore di Roma.
6-1-2018
© Domenico Canino
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