Da “Il Quotidiano della Calabria” del 15 gennaio 2010
Gli studi sulla
‘telesina philosophia’ sarebbero rimasti fermi ai secoli passati se ad essi non
si fosse dedicato Luigi De Franco, uno studioso cosentino di Altomonte, che
ravvivando i momenti di silenzio sul naturalista rinascimentale, ne studiò la
vita, le opere e il pensiero con un approccio scientifico nuovo, che gli valse
il titolo di “doppio traduttore di Telesio”.
Luigi De Franco,
laureato in filosofia e preside del Liceo Scientifico “Fermi” di Cosenza, nel
1961 accolse l’invito di Eugenio Garin a intraprendere un nuovo metodo nello
studio della personalità filosofica del Telesio. Iniziò, così, il suo viaggio
nel mondo telesiano, che per molti aspetti si rivelò ancora sconosciuto, per
altri erroneamente esplorato.
Attento
studioso, validissimo traduttore delle lingue classiche, dotato di un senso
critico che lo indusse a seguire una strada diversa nella conoscenza della vita
e del pensiero di Bernardino Telesio, De Franco riuscì a interpretarlo in una forma
nuova che affondava la sua radice proprio nelle tracce che il filosofo ha
lasciato. Nel tentativo di ricostruirne la vita, De Franco, da studioso puro, cercò
di demolire le numerose favole che una tradizione secolare ci ha tramandato,
traducendo gli scritti del filosofo da un latino medievale, ostico, non
raffinato, senza aggiungere elementi di fantasia. Con il rigore che lo contraddistinse
anche nella sua attività di preside - e i suoi alunni ricordano ancora la
severità e le sgridate elargite spesso per un nonnulla - si dedicò all’analisi
del testo con una logica che era sfuggita ai suoi predecessori, troppo intenti
ad attribuire a Telesio fatti non desunti dai suoi scritti, bensì immaginati
per aumentarne le virtù.
Confrontando le
diverse edizioni dell’opera maggiore di Telesio, il “De Rerum Natura iuxta
propria principia”, nelle stesure del 1565, del 1570 e del 1586 e senza
tralasciare la massa di manoscritti autografi e non, De Franco si assunse
l’onere di pubblicare in quattro volumi tutti gli scritti telesiani. In essi
incluse la traduzione del De Rerum Natura e gli autografi, sconosciuti ai suoi predecessori
perché comparsi solo nel 1956, contenuti nei due Codici Ottoboniani e nei
codici manoscritti esistenti nelle diverse Biblioteche Nazionali di Napoli,
Roma, Firenze, Madrid. Svolse, dunque, un lavoro da intellettuale e da ricercatore
che lo spinse a documentarsi con precisione prima di presentare le varie fasi
dello sviluppo del pensiero telesiano, andando oltre le mistificazioni del suo
pensiero.
Il risultato di un
siffatto studio, eseguito con mente libera e con l’integrità morale propria del
preside De Franco, unico studioso moderno a tradurre l’opera del filosofo
cosentino, sfociò in una “Introduzione” alla vita e al pensiero di Telesio fino
ad allora sconosciuto, al quale egli giunse dopo la traduzione della spigolosa
scrittura del filosofo e dell’arduo latino usato dal naturalista cosentino.
Emerse
una figura scevra dagli stereotipi che nel corso dei secoli si erano
stratificati sul suo pensiero, ostacolato dall’eccessivo immobilismo degli
studiosi telesiani, non propensi a cercare nuove interpretazioni. De Franco, da
buon insegnante qual era, intuì che si doveva trasmettere il ‘nuovo Telesio’
alla comunità. Sorse, allora, l’esigenza di pubblicare le opere minori in un’edizione
integrale con testo critico dal titolo “Varii de rebus naturalibus libelli”, in
cui De Franco raccolse tutto ciò che di Telesio è giunto fino a noi, svelandone
il pensiero per troppo tempo condizionato dall’autorità della tradizione che, per
non confutare il consolidato tracciato interpretativo, non tenne conto di tante
nozioni contenute negli studi del filosofo. I Libelli, che proprio De Franco
scoprì essere stati scritti prima del De Rerum Natura, confermano che Telesio
fu il nuovo indagatore della natura e non solo l’antiaristotelico e l’assertore
convinto che demolì le tesi di Galeno.
L’intera
ricostruzione di tutta l’opera telesiana nelle sue varie sfaccettature, attraverso
le diverse stesure, le aggiunte e le correzioni compiute da De Franco, ha dato
nuova linfa alla ‘scientia’ del filosofo cosentino, affrancandola dalla
tradizionale visione delle ‘auctoritates’. E gli studi del preside non si
soffermarono solo su Telesio: tra una pubblicazione e l’altra sul filosofo
naturalista, De Franco portò alla luce anche altre intelligenze meridionali,
seguendo lo stesso metodo di ricerca usato per lo studio della ‘telesina
philosophia’.
In seguito alle
ricerche effettuate nei vari archivi e biblioteche e dopo il ritrovamento di documenti
sparsi in diversi luoghi, l’attenzione dello studioso si incentrò sulle
personalità calabresi del ‘500 e ‘600, un periodo per la Calabria che ‘è secondo
solo all’età della Magna Grecia’. Molti furono i pensatori e gli uomini di
scienza calabresi nati durante il Rinascimento, la cui fama non rimase
circoscritta nei confini regionale. Alcuni ebbero in sorte un destino poco
invidiabile, quello dell’oblio quasi totale dovuto a volte all’odio dei loro
avversari, specialmente uomini di chiesa che in alcuni casi riuscirono a cancellarne
perfino il ricordo.
In “Filosofia e
Scienza in Calabria nei secoli XVI e XVII” De Franco delineò le figure di
eminenti personaggi calabresi nati e vissuti in una regione tra le più
arretrate e povere d’Italia, lontana dai centri importanti della cultura del
tempo. Quasi a compenso dell’abissale ignoranza delle masse contadine in mezzo
alle quali trascorsero la fanciullezza, essi raggiunsero vette altissime di
preparazione culturale: ‹‹Sono stati tutti dei vinti e degli sconfitti – scrisse
De Franco – pur avendo fatto di tutto per non subire tale sorte, sconfitta che
ha comportato per tanti di loro, la dimenticanza quasi totale in cui sono
venuti a cadere le loro opere ed i loro nomi››.
Tra questi è
Agostino Doni, autore del “De Natura Homini”, a cui De Franco dedicò uno studio
approfondito con la traduzione italiana del testo ne “L’eretico Agostino Doni,
medico e filosofo cosentino del ‘500”. Altre sue opere sulla storia e sulla
filosofia del Mezzogiorno ci rimandano un quadro inedito e preciso della cultura
rinascimentale in Calabria. Queste ultime, insieme allo studio completo di
tutta l’opera telesiana, affiancata dalla traduzione del “De Rerum Natura”, costituisce
il lavoro ultratrentennale svolto da De Franco, il punto di riferimento per i
nuovi studiosi della filosofia telesiana, che solo un appassionato poteva
compiere nel tentativo di divulgare la cultura e le personalità della sua terra,
spesso dimenticate. A loro si accomuna in questo aspetto, per l’essere uno
degli intellettuali calabresi di grandi meriti e senza tanti riconoscimenti.
Pubblicazioni di Luigi De Franco
B. Telesii, De Rerum Natura.
La Philosofia
sensibus demonstrata di T. Campanella e la filosofia di B. Telesio in T.
Campanella.
La logica come scienza sperimentale. Alcune
considerazioni sulla filosofia di P. Galluppi.
Gli Elementi Euclidis del filosofo e matematico
cosentino frate Elia Astorini.
Th. Zwinger, G. Mercuriale e N. A. Stelliola In Bibliotèque d’Humanisme et Reinessance
Th. Zwinger, G. Mercuriale e N. A. Stelliola In Bibliotèque d’Humanisme et Reinessance
T. Campanella, La filosofia che i sensi ci additano.
L'eretico A. Doni, medico e filosofo cosentino del ‘500.
Un falso secentesco. A proposito di una pretesa opera di T. Cornelio.
T. Cornelio e la filosofia di R. Des Cartes.
Tiberio Russiliano sesto, filosofo e astrologo calabrese del XVI sec.
Giannattasius vel de animarum trasmigratione pitagorica dialogus.
T. Cornelio. Appunti per una biografia.
Scrupoli religiosi nell’opera di B. Telesio.
B. Telesio Varii de rebus naturalibus libelli.
B. Telesio poeta.
L'eretico A. Doni, medico e filosofo cosentino del ‘500.
Un falso secentesco. A proposito di una pretesa opera di T. Cornelio.
T. Cornelio e la filosofia di R. Des Cartes.
Tiberio Russiliano sesto, filosofo e astrologo calabrese del XVI sec.
Giannattasius vel de animarum trasmigratione pitagorica dialogus.
T. Cornelio. Appunti per una biografia.
Scrupoli religiosi nell’opera di B. Telesio.
B. Telesio Varii de rebus naturalibus libelli.
B. Telesio poeta.
L’idea di Calabria in alcuni scritti del ‘500 e ‘600.
B. Telesio, Il sistema della natura.
Introduzione al Settecento in Calabria. Prospettive di studio.
Fr. T. Campanellae, Philosofia sensibus demonstrata.
Campanella - Del senso delle cose e della magia.
Tiberio Russiliano Sesto calabrese - Apologeticus adversus Cucullatos.
Filosofia e Scienza in Calabria nei secoli XVI e XVII.
Bernardino Telesio: La vita e l’opera.
Introduzione a B. Telesio.
Introduzione al Settecento in Calabria. Prospettive di studio.
Fr. T. Campanellae, Philosofia sensibus demonstrata.
Campanella - Del senso delle cose e della magia.
Tiberio Russiliano Sesto calabrese - Apologeticus adversus Cucullatos.
Filosofia e Scienza in Calabria nei secoli XVI e XVII.
Bernardino Telesio: La vita e l’opera.
Introduzione a B. Telesio.
Cosenza, 6 settembre 2017
© Francesca Canino
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