Ristabiliamo un minimo di verità
Solo
pochi giorni fa il sindaco Occhiuto sollecitava il neo presidente della giunta
regionale, Mario Oliverio, a intervenire per risollevare le sorti dell’ospedale
di Cosenza. La risposta di Oliverio non si è fatta attendere: «Al sindaco della
città di Cosenza - ha scritto in una nota il presidente della Regione - dico
che, per quanto tardivo, ben venga oggi il suo richiamo all’impegno della Regione
per rimuovere le gravi criticità della sanità. Sono sinceramente soddisfatto
che la mia elezione a presidente della giunta regionale abbia potuto scuotere
l’interesse di un sindaco che fino a qualche mese fa era stato silente e
passivo di fronte al progressivo e quotidiano disfacimento del presidio
ospedaliero dell’Annunziata, avvenuto in questi anni di governo di
centrodestra».
Nemmeno alla grande manifestazione del 14 aprile c’era il sindaco
Gli ultimi righi attestano ‘’l’attenzione dimostrata’’
È
bene ricordare, infatti, che a gennaio dello scorso anno i medici dell’ospedale
cosentino intrapresero una protesta andata avanti per alcuni mesi, durante i
quali il sindaco non si è mai visto a
fianco dei sanitari, contrariamente a quanto scrive sul sito del Comune «In
questa battaglia da un anno sono al fianco delle organizzazioni sindacali dei
medici che al momento non hanno interlocutori con cui rapportarsi. Auspico
quindi che il governo regionale sia posto prestissimo nelle condizioni di
intervenire, al fine di risolvere rapidamente un problema ormai atavico e non
più accettabile».
Un
anno fa, le Istituzioni cittadine non hanno in alcun modo sostenuto la protesta
dei medici dell’Annunziata. Gli articoli che
seguono, pubblicati nei mesi in cui si sono svolte le manifestazioni dei
sanitari bruzi, sono la testimonianza della solitudine dei medici.
da ‘’Il Quotidiano della Calabria’’ del
10-1-14
OSPEDALE
necessità comune, oltre che bene comune come recita lo striscione bianco
apposto sulla tenda della protesta. Prosegue il presidio dei medici ospedalieri
di Cosenza davanti all’ingresso dell’Annunziata per ottenere qualità nelle
cure, assistenza adeguata, sicurezza per i pazienti e per gli operatori,
aumento del personale e una riqualificazione dell’ospedale. Il personale
sanitario, affiancato dalle organizzazioni sindacali, si ritroverà per altri
giorni ancora nel piazzale dell’Annunziata per informare i cittadini sulle
condizioni in cui versa il nosocomio bruzio. Nel fine settimana si sposterà in
piazza XI Settembre e illustrerà ai passanti anche le iniziative che saranno
intraprese nelle prossime settimane. Innanzitutto una raccolta di firme a sostegno
delle richieste dei medici per la salute pubblica e poi si spera in un
coinvolgimento delle persone nella protesta che potrebbe sfociare in uno
sciopero. I medici chiedono a gran voce un incontro con i vertici della sanità
regionale e cittadina perché non è più tollerabile un Pronto soccorso
sovraffollato, dove si sopperisce alla carenza del personale con ordini di
servizio a medici di altri reparti. Non si comprende tuttavia il criterio con
cui sono conferiti gli incarichi, visto che alcuni medici non vengono mai
mandati in Pronto soccorso. Graziati? Sì, perché come ribadiscono alcuni dei
presenti, in ospedale tra il personale ci sono figli e figliastri. Sorprende anche il
comportamento del sindaco di Cosenza che ha deciso di convocare la Conferenza dei
sindaci solo a distanza di circa tre anni dalla sua elezione, nonostante le
varie richieste avanzate dai consiglieri. «Voglio essere buono e pensare che sia una combinazione – ha detto
Rodolfo Gualtieri della Cisl medici – il fatto che il sindaco sia sceso in
campo all’indomani della sua decisione di confluire in un altro schieramento
politico. Dimostri che è una combinazione e non un’abitudine legata alla
vecchia politica». Politici non se ne sono visti in questi due giorni di
sit-in, impegnati forse in altre manifestazioni che si sono svolte vicino alla
tenda blu del presidio. Intanto il personale sanitario si chiede
perché solo a Cosenza non sono stati espletati i concorsi per la
stabilizzazione dei precari (alcuni sono in questa condizione da dodici anni).
I più informati dicono che la Regione non ha dato l’autorizzazione per lo
svolgimento dei concorsi e che ora si deve procedere allo sblocco del turn over
e all’applicazione del decreto Balduzzi, che prevede l’assunzione del 15% di
personale nelle regioni sottoposte a Piano di rientro. Altrove è stato
applicato, in Calabria no. Altro interrogativo ricorrente riguarda la sorte del
personale sanitario in servizio negli ospedali della provincia che sono stati
chiusi. Perché non è stato mandato nell’Hub di Cosenza dove il personale è
insufficiente da anni? E perché il tavolo Massicci è stato così pesante con la
Calabria? Domande che i partecipanti al presidio dell’Annunziata intendono
porre all’intera struttura commissariale per migliorare le prestazioni dell’ospedale
cosentino, punto di riferimento per tutta la regione.
19-1-15
©Francesca Canino
©Francesca Canino
Nemmeno alla grande manifestazione del 14 aprile c’era il sindaco
da ‘’Il Quotidiano della Calabria’’ del
13-4-14
NUMEROSA
la presenza delle Forze dell'Ordine tra Polizia, Digos, Guardia di Finanza e
Carabinieri, non poteva poi mancare la Polizia municipale. Presenti le sigle
sindacali confederate, CGIL, CISL, UIL, le sigle sindacali mediche, Anteas,
Associazione Mamme inDIspensABILI, Pensionati Luzzi, FNP CISL, CISL Università,
Unione sindacale zonale Ionio Sila. Poche le bandiere della CGIL. Mancavano
quelle della provincia e su questo i presenti hanno azzardato ipotesi di
boicottaggio alla manifestazione. Non numerosa la presenza dei sanitari, alcuni
hanno fatto notare che sussiste quasi una sorta di timore a partecipare. Nessun sindaco era
presente ed è stato ricordato in piazza che il sindaco di Cosenza è la massima
autorità sanitaria cittadina. Hanno partecipato alcuni consiglieri
comunali bipartisan, il presidente della commissione sanità del Comune di
Cosenza, un paio di consiglieri regionali di minoranza. Si è affacciato alla
piazza il senatore Morra, senza intervenire poiché la manifestazione è stata
voluta priva di qualsiasi colore politico. Anche la società civile non ha
partecipato come ci si sarebbe aspettato «hanno paura a esporsi - ha chiosato
uno dei medici - perché non sai chi ti metti contro, secondo una subcultura
diffusa. Duole constatare che c'è più gente alla movida cittadina che qui. Poi
ci sono lamentele di fronte ai disservizi all'ospedale». Presente, con una
cinquantina di persone, il comune di San Giovanni in Fiore, che ha sottolineato
le difficoltà per i suoi abitanti a raggiungere l'ospedale di Cosenza in caso
di problemi di salute. Esistono, infatti, criticità laddove ci sono i punti di
primi intervento, negli ospedali di periferia e in quelli di montagna si
discute oggi di sicurezza. In molti non ritengono sicuri i presidi di primo
intervento del territorio e non essendo sicuri la gente, purtroppo, si riversa
nell’ospedale di Cosenza, in particolare al Pronto soccorso. Quindi, come ha
fatto notare Mario Marino, CISL, a proposito dei problemi che vivono i
residenti di San Giovanni «un intervento fatto solo ed esclusivamente
sull’ospedale di Cosenza non è utile ed è parziale per la carenza di servizi
negli Spoke e in quegli ospedali che sono stati non chiusi, ma riconvertiti.
Eppure in Calabria, secondo il cronoprogramma imposto dal Piano di rientro, c’è
stata una riduzione del personale della sanità di 3 mila unità». A ciò si è
ricollegato Vito Cianni, presente con l'Associazione Anestesisti e Rianimatori,
che ha sostenuto che gli Spoke creati in periferia non sono altro che mostri a
due teste e che è indispensabile la sicurezza per i cittadini che si rivolgono
in ogni struttura della provincia. Sicurezza che può essere garantita ai
pazienti solo quando i medici e gli infermieri sono messi nelle condizioni di
poter svolgere il proprio lavoro secondo le regole. Il carico dei turni
aggiuntivi per sopperire al personale mancante o le ferie accumulate
costituiscono un potenziale rischio per i pazienti.
19-1-15
©Francesca Canino
©Francesca Canino
Gli ultimi righi attestano ‘’l’attenzione dimostrata’’
da ‘’Il Quotidiano della Calabria’’ del
19-4-14
PROSEGUE la
protesta dei medici ospedalieri di Cosenza. Nella giornata di giovedì, i
rappresentanti dell'intersindacale medici dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza
si sono riuniti per fare il punto della situazione. La riunione ha fatto
seguito alla manifestazione del 12 aprile scorso, quando insieme a una nutrita
presenza di cittadini, i medici hanno sfilato in corteo per la città
protestando per le gravi criticità che da tempo affliggono l’ospedale
cittadino. Migliorare la sanità cosentina a beneficio degli operatori e degli
utenti è stato lo scopo della manifestazione. Nel corso della riunione, i
medici hanno stigmatizzato l’insensibilità dimostrata sia dal governo regionale
che da quello centrale nei confronti dei problemi organizzativi e strutturali
del nosocomio bruzio, non tralasciando di considerare la mancanza di personale
nell’ospedale, un problema dibattuto quasi quotidianamente sui media. “Nessuna
iniziativa concreta – affermano i sanitari - è stata messa in campo per
superare le gravi problematiche della sanità, ecco perché è stata manifestata
la necessità di continuare la protesta e di vigilare sulla gestione
dell’ospedale. Per questi motivi creeremo una sorta di osservatorio permanente
di denuncia dei disservizi che le gravi carenze di personale inevitabilmente
comportano nella rete assistenziale quotidiana, a discapito dei cittadini che
si rivolgeranno all’ospedale”. Come
altra iniziativa, sempre a tutela della sanità pubblica, i rappresentanti dei
Sindacati medici rinnovano al sindaco di Cosenza, in qualità di responsabile
della sanità del territorio, la richiesta di indire con urgenza un consiglio
comunale aperto sulla sanità cittadina. Se, come
avvenuto in gennaio, il consiglio comunale non dovesse essere tenuto per
qualsiasi motivo, i sanitari si dicono già pronti a un’occupazione simbolica
del comune di Cosenza.
19-1-15
©Francesca Canino
Il consiglio si svolse e a fine maggio 2014 i medici parteciparono prima alla riunione di una commissione sanità e qualche giorno dopo, in seguito a un breve sit-in piazza dei Bruzi, furono ricevuti dal presidente della Commissione sanità e poi dal sindaco, che solo da questo momento iniziò a manifestare un certo interesse per la situazione dell'ospedale. Oliverio, allora presidente della Provincia, si recò sul luogo della protesta il 10 gennaio.
Il consiglio si svolse e a fine maggio 2014 i medici parteciparono prima alla riunione di una commissione sanità e qualche giorno dopo, in seguito a un breve sit-in piazza dei Bruzi, furono ricevuti dal presidente della Commissione sanità e poi dal sindaco, che solo da questo momento iniziò a manifestare un certo interesse per la situazione dell'ospedale. Oliverio, allora presidente della Provincia, si recò sul luogo della protesta il 10 gennaio.
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