Eugenio Corcioni, presidente dell’Ordine dei Medici
di Cosenza, con una lettera inviata il 20 febbraio scorso al presidente della
Regione Calabria, Iole Santelli, mette in evidenza i limiti e i paradossi della
sanità calabrese, a cominciare dal Dipartimento regionale alla Salute «che dovrebbe essere il motore del sistema
sanitario, è oggi un involucro vuoto, disorganizzato e privo delle necessarie
competenze, incapace persino di far fronte ai compiti della più ordinaria
amministrazione. In proposito – scrive Corcioni - è illuminante l’esempio del modulo di domanda che in Italia e in
Calabria, come tutti gli anni, viene predisposta affinché i medici possano
essere inseriti nella graduatoria della medicina generale: orbene quest’anno è stata
sbagliata anche questa semplice procedura, fino al punto che, per eventuali informazioni
si rimandava ad un telefono collegato con la Regione Abruzzo, segno evidente di
un copia-incolla mal riuscito e, a monte, di una modalità di lavoro
inaccettabile».
Ricordiamo che il Dipartimento regionale alla Salute
in Calabria è diretto da Antonio Belcastro, l’uomo dei topini di Report (http://francescacanino.blogspot.com/2020/03/coronavirus-incaricato-alla-prevenzione.html),
ora
anche soggetto attuatore per il coordinamento delle attività per la
prevenzione del Coronavirus e per bloccare e contrastare una eventuale epidemia.
Si sa, in una regione sottoposta a Piano di rientro dal disavanzo del servizio
sanitario, si deve risparmiare, pertanto è meglio una sovrapposizione di
cariche.
La Calabria, infatti, è commissariata da una decina
di anni e oggi Corcioni chiede al neo residente regionale «qual è, nel 2020, la funzione dei commissari e qual è il loro
orizzonte di azione? A nostro modesto parere, da un lato, si dovrebbe fare una
più attenta verifica, non solo contabile di ciò che è stato fatto prima della
stagione del commissariamento, per correggere davvero e fino in fondo gli
errori delle precedenti cattive gestioni. Poi ho ricordato al presidente della
Regione che il famigerato Decreto Calabria prevede all’art. 3, comma 9 che “… i
commissari restano in carica fino alla nomina dei direttori generali individuati
in esito a procedure selettive che sono avviate dalla Regione decorsi 12 mesi
dall’entrata in vigore del presente Decreto. Quindi, pur in periodo di
commissariamento, esistono importanti spazi di iniziativa per la Regione e cioè
che dal prossimo 1/5/2020 si potrebbero nominare i nuovi Direttori generali».
L’importante è non dimenticare questa data, perché si
potrebbero sostituire i commissari con i direttori generali nominati. Cosenza,
dunque, potrebbe avere una nuova dirigenza in sostituzione dell’attuale
management e che sarà ricordata, tra le altre cose, per «l’incompetenza manifestata – afferma il presidente Corcioni - nell’assegnare gli obiettivi di budget
annuale, infatti si propongono ai primari obiettivi impropri alle funzioni di
un ospedale HUB, ad esempio: per una divisione che si sta caratterizzando per
aver quasi azzerato la lista d’attesa del cancro ovarico, si impone di far le
vaccinazioni per il papilloma virus oppure si afferma che l’oncologia
pediatrica non è pertinente alla divisione specifica e si danno obiettivi
banali! Importantissime le vaccinazioni, ma non può essere l’HUB il luogo per
queste pratiche, bensì il territorio».
Un quadro allarmante che non può essere
sottovalutato e al quale il presidente della Regione deve mostrare la dovuta
attenzione.
Cosenza, 12 marzo 2020
©
Francesca Canino
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