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12 marzo 2020

Corcioni e quella lettera alla Santelli rimasta senza risposta



Eugenio Corcioni, presidente dell’Ordine dei Medici di Cosenza, con una lettera inviata il 20 febbraio scorso al presidente della Regione Calabria, Iole Santelli, mette in evidenza i limiti e i paradossi della sanità calabrese, a cominciare dal Dipartimento regionale alla Salute «che dovrebbe essere il motore del sistema sanitario, è oggi un involucro vuoto, disorganizzato e privo delle necessarie competenze, incapace persino di far fronte ai compiti della più ordinaria amministrazione. In proposito – scrive Corcioni - è illuminante l’esempio del modulo di domanda che in Italia e in Calabria, come tutti gli anni, viene predisposta affinché i medici possano essere inseriti nella graduatoria della medicina generale: orbene quest’anno è stata sbagliata anche questa semplice procedura, fino al punto che, per eventuali informazioni si rimandava ad un telefono collegato con la Regione Abruzzo, segno evidente di un copia-incolla mal riuscito e, a monte, di una modalità di lavoro inaccettabile».

Ricordiamo che il Dipartimento regionale alla Salute in Calabria è diretto da Antonio Belcastro, l’uomo dei topini di Report (http://francescacanino.blogspot.com/2020/03/coronavirus-incaricato-alla-prevenzione.html), ora anche soggetto attuatore per il coordinamento delle attività per la prevenzione del Coronavirus e per bloccare e contrastare una eventuale epidemia. Si sa, in una regione sottoposta a Piano di rientro dal disavanzo del servizio sanitario, si deve risparmiare, pertanto è meglio una sovrapposizione di cariche.

La Calabria, infatti, è commissariata da una decina di anni e oggi Corcioni chiede al neo residente regionale «qual è, nel 2020, la funzione dei commissari e qual è il loro orizzonte di azione? A nostro modesto parere, da un lato, si dovrebbe fare una più attenta verifica, non solo contabile di ciò che è stato fatto prima della stagione del commissariamento, per correggere davvero e fino in fondo gli errori delle precedenti cattive gestioni. Poi ho ricordato al presidente della Regione che il famigerato Decreto Calabria prevede all’art. 3, comma 9 che “… i commissari restano in carica fino alla nomina dei direttori generali individuati in esito a procedure selettive che sono avviate dalla Regione decorsi 12 mesi dall’entrata in vigore del presente Decreto. Quindi, pur in periodo di commissariamento, esistono importanti spazi di iniziativa per la Regione e cioè che dal prossimo 1/5/2020 si potrebbero nominare i nuovi Direttori generali».

L’importante è non dimenticare questa data, perché si potrebbero sostituire i commissari con i direttori generali nominati. Cosenza, dunque, potrebbe avere una nuova dirigenza in sostituzione dell’attuale management e che sarà ricordata, tra le altre cose, per «l’incompetenza manifestata – afferma il presidente Corcioni - nell’assegnare gli obiettivi di budget annuale, infatti si propongono ai primari obiettivi impropri alle funzioni di un ospedale HUB, ad esempio: per una divisione che si sta caratterizzando per aver quasi azzerato la lista d’attesa del cancro ovarico, si impone di far le vaccinazioni per il papilloma virus oppure si afferma che l’oncologia pediatrica non è pertinente alla divisione specifica e si danno obiettivi banali! Importantissime le vaccinazioni, ma non può essere l’HUB il luogo per queste pratiche, bensì il territorio».

Un quadro allarmante che non può essere sottovalutato e al quale il presidente della Regione deve mostrare la dovuta attenzione.
Cosenza, 12 marzo 2020
© Francesca Canino     





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