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29 aprile 2022

Ospedale di Cosenza, il commissario Mastrobuono, promossa da Agenas, va via


 

Lascerà l’Annunziata il commissario Isabella Mastrobuono probabilmente nella giornata di sabato 30 aprile. Una partenza tante volte sussurrata, ma che solo ora si avvera nonostante le positive valutazioni dell’Agenas sul suo operato.

Mastrobuono è stata promossa insieme ai suoi colleghi messi a capo delle aziende ospedaliere e sanitarie calabresi, anche se la sanità regionale è allo sbando, gli ospedali non sono degni di questo nome e il debito che ha portato al commissariamento non è stato mai quantizzato realmente. Forse nemmeno ridotto, ma questo non è dato saperlo.

Quel che sappiamo, invece, e anche bene, è che la partenza di Mastrobuono non genererà rimpianti, visto lo sfacelo che caratterizza il nosocomio bruzio. Sicuramente non è responsabile in toto delle condizioni in cui versa l’ospedale, ma è fuor di dubbio che non si sia prodigata per apportare alcuna miglioria, anzi gli ha inferto il colpo di grazia. Basta fare qualche esempio: il Pronto soccorso è sempre più disorganizzato, senza personale, affollatissimo e da qualche giorno ha ricevuto indicazioni per accogliere solo i codici rossi. Il Mariano Santo, dopo gli strombazzati e numerosi annunci di fine lavori, è ancora un semicantiere. E si potrebbe continuare ancora, ma, dinanzi alla valutazione positiva giunta dall’Agenas, altri sono gli interrogativi che ci poniamo: quali sono i criteri su cui si basano le valutazioni dei dirigenti? Quali sono i risultati conseguiti? C’è un premio pecuniario per i promossi che hanno raggiunto gli obiettivi, lasciando macerie dietro di loro?

Sono domande necessarie per capire i motivi che inducono l’Agenas a emettere giudizi positivi sull’operato di personaggi che hanno contribuito ad affossare le strutture di cui sono stati a capo. Ma un altro interrogativo sorge in seguito alla faccenda ‘promozione’: se i dirigenti sono stati valutati positivamente, significa che hanno ben lavorato, allora perché spostarli? Tutti promossi, ma trasferiti, tranne il commissario dell’Asp di Crotone. Perché?

Il commissario ad acta della sanità calabrese Occhiuto ha deciso di far ‘ruotare’ da un’azienda all’altra i vari dirigenti, senza però spiegarne i benefici. Non sa il presidente-commissario che la rotazione equivale a un blocco delle attività sanitarie? Ogni dirigente trasferito, infatti, impiegherà almeno due/tre mesi per avviare il suo nuovo lavoro e ciò comporterà una paralisi nelle varie aziende fino al periodo estivo e anche oltre. Abbiamo bisogno di questo soprattutto in considerazione che in autunno scadrà il Decreto Calabria e sarà tutto azzerato?

La rotazione dei commissari che Occhiuto ha voluto per contrastare preventivamente corruzione e illegalità è un provvedimento poco vantaggioso se si lasciano nei posti che contano direttori o capi di Dipartimento molto ‘attempati’. Ecco perché la favola della rotazione non convince, ma preoccupa per gli effetti che produrrà. A Cosenza le preoccupazioni saranno maggiori se verrà confermato alla dirigenza dell’Annunziata il prescelto da Occhiuto, tal Gianluigi Scaffidi. Vedremo cosa accadrà lunedì prossimo.

Cosenza, 29 aprile 2022

© Francesca Canino  

 

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