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24 aprile 2022

icittadinisegnalano: Mongrassano, "l'isola felice" da cui tanti vorrebbero scappare

Riceviamo e pubblichiamo


Gentile giornalista,

pochi giorni fa la Rai ha trasmesso un servizio su Mongrassano (CS), puntando l’attenzione su alcune opere pubbliche che sono nel più completo degrado. La Rai è stata molto "buona", perché non ha mostrato le immagini del secondo campo sportivo, in Contrada Scalo ferroviario, che si trova in stato di abbandono a seguito dei lavori di miglioria. Questi lavori non sono mai stati consegnati dalla ditta, che pare sia una ditta amica dell’amministrazione comunale, e il risultato è stato che abbiamo perso migliaia di euro. Tornando al servizio Rai, c’è da dire che noi residenti abbiamo dovuto ascoltare e subire, ahinoi, le parole dell'attuale sindaco Mariani, che ha definito il nostro paese un'isola felice.

Ci chiediamo: isola felice perché? Per i tanti affari, legami, commistioni, intrecci tra i personaggi che detengono un minimo di potere nel paese e che si spartiscono le risorse del paese?  Isola felice perché spesso non si rispettano le regole, ma si fa finta che tutta vada bene? Isola felice perché nei giorni di vento il rumore dell’impianto eolico è insopportabile per i cittadini del centro storico? Isola felice perché è stata teatro di un tremendo fratricidio? Isola felice per gli abusi commessi da chi può?

Sicuramente è ed è stata un’isola felice per chi ha avuto le mani in pasta tante volte e si è sempre salvato, per chi ha avuto promozioni e favori grazie al solito politico potente.

Mongrassano è il paese dove si intercettano le grandi opere, ma si dimentica di adeguare l’impianto elettrico dell’istituto scolastico e quindi si continua a riscaldare la scuole con il gpl fornito da chissà chi. Mongrassano è un’isola così felice che non ha metano in molte zone, non ha fognature complete, non c’è attenzione per il territorio, si inquina con gli scarti agricoli, ma nessuno può dirle queste cose.  Mongrassano più che un’isola felice è una cittadella di intrighi e sudiciume. E per giocare a pallone dobbiamo andare a San Marco.

Lettera firmata


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