Riceviamo e pubblichiamo
Il Comitato
Alberi Verdi rivolge un appello al nuovo sindaco di Cosenza affinché dedichi maggiore
attenzione al verde urbano, da anni massacrato dall'insensibilità del suo
predecessore e dai tanti interessi economici che ruotano attorno ad esso.
Abbiamo sempre
denunciato i tagli selvaggi che hanno sacrificato troppi alberi cittadini,
alcuni sani, ma abbattuti per favorire le attività commerciali che mal
sopportavano le fronde degli alberi perché nascondevano gli ingressi e le
insegne dei negozi. Abbattuti anche per risparmiare sulla loro manutenzione e
per questo mai ripiantati.
Abbiamo anche
denunciato di continuo le pericolose capitozzature fatte passare per potature,
effettuate a piacere dalle cooperative addette alla cura del verde, che troppe
volte hanno agito senza le indicazioni di un agronomo, compiendo, così, danni
agli alberi cittadini. Non abbiamo mai saputo che fine facessero gli alberi e i
rami tagliati, in particolare degli storici lecci abbattuti a gennaio scorso
nella Villa Vecchia.
Abbiamo sempre
divulgato la prassi criminale di tanti operatori commerciali che hanno
avvelenato gli alberi dei viali, versando liquidi nocivi nelle loro aiuole e
cementandole, senza alcun permesso, subito dopo averli fatti estirpare. Nessuno
è mai intervenuto per mettere fine a queste pratiche "arroganti"
commesse su suolo pubblico e a svantaggio del pubblico patrimonio verde della
città. E nessuno può dire di non sapere perché i giornali, che ringraziamo,
hanno sempre pubblicato i nostri comunicati.
Oggi, ci
troviamo con marciapiedi privi di filari di alberi, perché mai si è pensato di
sostituire quelli che per un qualsiasi motivo sono stati abbattuti; ci troviamo
con i tavolini dei bar sistemati su quelle che erano aiuole di alberi
cittadini; ci troviamo soprattutto con alcuni spazi verdi adibiti a giardini
privati dei bar. Il riferimento, drammatico, è alla villa di via Roma, ex campo
sportivo Morrone, dove una parte è stata concessa ad una attività di
ristorazione, la quale ha fatto posizionare un tappeto in plastica e
"sistemare" i rami degli alberi che davano fastidio. Ricordiamo che
l'area in questione è stata destinata ad area verde, come risultava dal
certificato di destinazione urbanistica.
Siamo indignati
per queste concessioni di suolo verde pubblico ai privati che ne fanno ciò che
vogliono, a danno dell'ambiente e della comunità tutta. Bisogna ristabilire la
legalità perduta in dieci anni di affarismi e disinteresse per il verde e per i
cittadini. Sappiamo bene che le cose da fare sono tante e anche gravose e
impellenti, ma vogliamo ribadire che la questione del verde pubblico
oltraggiato si inserisce a pieno titolo nei comportamenti illeciti che la città
ha dovuto subire negli ultimi anni.
E come ultima
ciliegina sulla torta delle spartizioni dei beni pubblici, non si può non
ricordare la mancata presentazione del Bilancio arboreo del comune da parte del
precedente sindaco. La Legge 10/13 impone, infatti, ai sindaci di “rendere noto
due mesi prima della scadenza del mandato, il Bilancio Arboreo del Comune,
indicando il rapporto fra il numero degli alberi piantati in aree urbane di
proprietà pubblica rispettivamente al principio e al termine del mandato
stesso, dando conto dello stato di consistenza e manutenzione delle aree verdi
di propria competenza”. Ricordiamo che la suddetta legge non è mai stata
rispettata per quanto riguarda la piantumazione di un albero per ogni nuovo
nato.
Chiediamo,
dunque, al sindaco Caruso di dotare la città di un Piano del verde, di piantare
alberi per la tutela della salute di tutti e in particolare del pianeta, di
ristabilire la legalità con controlli (giova ricordare che non si vede un
vigile in giro da almeno un paio di anni) e sanzioni. Chiediamo anche un
incontro per un eventuale confronto.
Ringraziamo e auguriamo
buon lavoro
Comitato
Alberi Verdi
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