Cosenza senz’acqua nonostante il Covid. Anche in
questo periodo la città usufruisce dell'acqua corrente solo per poche ore al giorno, mentre
i contagi crescono e le raccomandazioni di lavare spesso le mani, che da
febbraio scorso giungono da più parti, restano lettera morta.
Il problema idrico che connota la città dei Bruzi
non è stato mai risolto, sebbene si possa contare su cinque acquedotti e oltre
una mezza dozzina di pozzi che servono i vari quartieri. Non sono, però,
sufficienti, visto che l’acqua continua a mancare nelle case e le lamentele dei
cittadini aumentano.
È certamente inspiegabile la penuria idrica in una
città che sorge ai piedi della Sila, peraltro in una regione come la Calabria che
è la più ricca d'acqua in Europa. È parimenti inspiegabile che in tanti anni di gestione
delle acque calabresi da parte di Sorical SPA nessun miglioramento sia stato
apportato in quei quartieri cosentini che da sempre “hanno l’acqua col
contagocce”.
Oggi, però, il problema diventa ancora più grave a
causa del Covid e delle regole che ognuno è tenuto a rispettare per evitare i
contagi. Lavarsi di frequente le mani è tra le principali raccomandazioni ribadite
dal ministero della Salute per evitare la diffusione del virus e i danni
connessi. Ci chiediamo: “Come possono i
cosentini lavarsi di frequente le mani se l’acqua manca?”.
Cosenza, 20
ottobre 2020
©
Francesca Canino
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