Sotto attacco la
dirigenza dell’Annunziata di Cosenza da parte dei
consiglieri comunali cosentini e della Fismu. Per
mesi abbiamo esposto i problemi della sanità bruzia, ‘denunciando’ l’assenza di
una guida all’ospedale di Cosenza, i continui viaggi del commissario verso la
zona rossa, le quarantene non rispettate, i finanziamenti persi grazie alla
triade dirigenziale, il licenziamento di un atto aziendale risibile e la scarsa
organizzazione in ospedale durante la pandemia. Appare, pertanto, tardivo l’interesse
che oggi manifestano i consiglieri comunali cosentini, considerato che durante
il confinamento abbiamo di continuo informato i cittadini sui servizi e sui
disservizi all’Annunziata. Perché intervengono solo ora?
Nei giorni scorsi, il
commissario dell’Azienda ospedaliera, Giuseppina Panizzoli, è stata ascoltata
in Commissione sanità dai consiglieri comunali, che si sono decisi a
intervenire dopo mesi di disinteresse totale per «evitare che l’ospedale scivoli verso il declino», sottolineando che
la situazione è a dir poco allarmante: «File di attesa
sempre più lunghe e malati oncologici costretti ad attendere mesi per essere
operati, lavori per l’ampliamento del Dea non ancora completati… Ci sono circa
30 malati oncologici che aspettano di essere curati e di entrare in quella
benedetta sala operatoria con la speranza di sconfiggere il loro male… Inoltre non
sono ancora riprese tutte le attività ambulatoriali che di fatto provocano un
affollamento del Pronto soccorso. La vicenda Cup è a dir poco allarmante: ore e
ore di fila, a volte senza riuscire ad eseguire la prenotazione di una visita o
un esame necessario. Ci troviamo assolutamente in disaccordo con l’accorpamento
di Pediatria e oncologia pediatrica che tante preoccupazioni ha causato alle
famiglie dei piccoli pazienti».
Il commissario ha accolto tutte le richieste
avanzate in commissione, assumendo anche «l’impegno preciso – si legge in una
nota dei consiglieri comunali - che con lo sblocco del turn over verranno
ripristinati servizi e posti letto dando attuazione al Piano di fabbisogno del
personale approvato a fine aprile».
Non sappiamo se il commissario avrà il tempo per fare
quanto promesso, il suo mandato scadrà a fine estate.
Anche
la Fismu, Federazione
Italiana Sindacale Medici Uniti, che rappresenta 103 dirigenti
medici dell’Ao bruzia, interviene nel dibattito sanitario con un comunicato del
suo segretario regionale, Claudio Picarelli, che mette in evidenza l’accorpamento
della chirurgia pediatrica alla pediatria «con
evidente carenza di posti letto per i piccoli pazienti oncologici e non.
Ma non finisce qua: il Pronto Soccorso che dopo lo stupore della pandemia
ha ripreso ad incamerare pazienti con ritmo incalzante, senza possibilità di
ricovero per carenza di posti letto. Il personale medico è ridotto a sole 10 unità
effettive e medici di altri reparti sono chiamati in
straordinario a coprire i turni vuoti, con aggravio di spese. Non è lontano il
momento in cui la situazione diventerà ingestibile se non si dà ristoro e
rinforzi immediati ai pochi medici in servizio nel Pronto Soccorso più
affollato della Calabria. Le ferie estive – continua Picarelli - sono alle porte. La pandemia ci ha
insegnato che non bisogna abbassare la guardia, ma cosa
succederà se dovesse verificarsi una seconda ondata? I medici rimasti in
servizio in Malattie
infettive sono solo 4, oltre il primario. Con questi
numeri è facile immaginare la tragedia che si potrebbe verificare! L’Azienda
Ospedaliera di Cosenza ha avuto la grande dabbenaggine di non assumere
personale in questo periodo, nonostante i vari DPCM ne avessero dato la
possibilità. Da tempo l’Azienda Ospedaliera è stata autorizzata ad assumere
nell’immediato 16 medici, ma nessun concorso o avviso di mobilità è stato
avviato. Come se non bastasse il nuovo Atto Aziendale (principale obiettivo del
decreto Calabria) proposto dalla dott.ssa Panizzoli non è stato convalidato
dalla struttura commissariale regionale, ma rimandato indietro con varie
contestazioni. Tutto quindi va avanti nella confusione più totale. Il 19
dicembre inoltre è stato sottoscritto il nuovo Contratto Collettivo
Nazionale di lavoro della dirigenza medica, con importanti novità
organizzative e salariali. Proprio per questo è stato ripetutamente richiesto
un incontro sindacale, ma la commissaria non ha inteso neanche rispondere alla
richiesta di tutti i sindacati medici».
Fismu chiede la revoca immediata dell’incarico al commissario Panizzoli e la
nomina di un Direttore generale «che
sappia governare nel miglior modo possibile la nostra azienda. Se ciò non
avverrà in tempi brevi Fismu si farà promotrice della proclamazione dello stato
di agitazione di tutto il personale».
Cosenza, 20 giugno 2020
©Francesca Canino
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