Cosenza,
come Roma, è la città dei sette colli, anche se da tempo ne ha perso uno. Sono
in pochi a sapere, infatti, che nel 1994 Colle Triglio è scomparso dalle carte
della Variante al Piano Regolatore Generale che, in violazione della legge
1497/39, lo ha designato come zona edificabile. Un’area di grande interesse
storico e paesaggistico, tutelata dalla legge, è così destinata ad essere
distrutta, con conseguente alterazione dell’immagine della città antica.
Uno
studio compiuto dal ‘Comitato per la Difesa della Bellezza e del Paesaggio di
Colle Triglio’ dal titolo “Colle Triglio,
della bellezza, dell’ambiente, del paesaggio”, riporta le fasi, le motivazioni e gli interessi di speculatori e
amministratori comunali che hanno fatto sparire uno dei sette colli cosentini.
Nella Carta fatta stampare dal comune di Cosenza in seguito alla Variante al
PRG del settembre 1994, Colle Mussano è indicato come area di espansione sino a
comprendere Colle Triglio, la cui denominazione scompare.
«L’area di Colle Triglio – precisa il
Comitato – viene denominata Colle
Mussano; Colle Triglio viene indicato come un quartiere alle pendici di Colle
Mussano. Con sprezzo della storia… Si realizzerebbe così una insanabile
mutilazione dell’organismo urbano costituito da Cosenza vecchia, mentre la
città perderebbe uno dei colli più verdi, il più celebrato dagli artisti che
visitarono la città tra il ‘700 e l’800. La trasformazione di Mons Triliens lo
Triglio in area edificabile, prima che una sfrontata impudenza – sostiene
il Comitato - è un delitto che colpisce
l’identità, la cultura, la bellezza, l’ambiente e il paesaggio di Cosenza».
Nessuno
ha sollevato obiezioni, il Colle è stato escluso dal centro storico e da zona
A, in cui è impedita ogni nuova edificazione, è diventato zona di espansione,
edificabile, tralasciando un particolare: l’area è a rischio idrogeologico. Non
solo, Colle Triglio, come tutti i colli cosentini, emblema della città, è
tutelato dal Decreto Ministeriale del 15/7/1969, che «legittima - continua il
comitato - la Dichiarazione di notevole
interesse pubblico del centro storico ed aree limitrofe del comune di Cosenza.
E mette queste aree sotto la tutela della legge 1497/39. Inoltre, una
consistente porzione del suo territorio (nella sua interezza quello collinare
posto a sud del centro) è sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale… in
forza del pronunciamento della commissione riunitasi nel Capoluogo in data
23/2/1967».
A
difesa dell’ambiente di Colle Triglio è opportuno ricordare che la tutela del
paesaggio nel nostro paese ha il suo fondamento nell’art. 9 della Costituzione
e la conservazione degli elementi costitutivi delle morfologie e dei beni
paesaggistici è prevista dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, «che prevede il minor consumo di suolo –
conclude il Comitato - e finanche il
ripristino dei valori paesaggistici da parte degli amministratori comunali».
Pertanto,
la costruzione di villette a schiera sulla sommità di Colle Triglio, progetto già
pronto e al momento sospeso dalla Soprintendenza, cancellerebbe la veduta
storica della città, garantita dal ‘Disciplinare per gli interventi di
recupero, conservazione e messa in sicurezza del Patrimonio storico costruito’
(2016), che all’art. 3 tutela “la
conservazione del paesaggio e delle prospettive visuali, ivi compresa la visualizzazione
da e verso il centro storico”.
Il
dio cemento cancella vincoli, storia e bellezze naturali per assecondare gli
interessi di speculatori e amministratori pubblici, pur consci che a Cosenza
sono numerosi gli edifici vuoti. Non c’è alcun bisogno di nuove costruzioni se
non per arricchire i soliti noti e consumare suolo. Le aree storiche, soggette
a vincoli, devono essere preservate da ogni tentativo di deturpamento. Scriveva
Enzo Stancati nella sua monumentale opera “Cosenza nei suoi quartieri” che su
Colle Triglio furono ritrovate alcune tombe di una modesta necropoli, in
seguito la collina ospitò templi pagani e vi si costruirono tre importanti
edifici raffigurati nella Carta dell’Angelica. Ancora oggi è dominato dal
maestoso Palazzo Arnone, ex tribunale e carcere, sede della Galleria nazionale,
e ospita storici edifici, tra cui Villa Rendano, palazzo Mollo, i ruderi della
chiesa di Santa Teresa, l’ex orfanotrofio Vittorio Emanuele II e la chiesa di
Santa Croce. Rinomato per la sua rigogliosa vegetazione, in parte distrutta
dagli incendi (dolosi?) e dai tagliatori comunali, Colle Triglio è ora in
procinto di essere deturpato. Che dirà la città?
Cosenza, 25 giugno 2020
© Francesca Canino
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