DECRETI e ordinanze a iosa. Pur nel rispetto di
quanti hanno perso la vita e di tutti i contagiati, il Covid-19 sarà ricordato
anche per la pletora degli atti governativi
emanati nell’arco di circa un trimestre e per le ordinanze regionali, in
particolare quelle calabresi, che tanto hanno fatto discutere, spesso perché risibili. Tra istituzione di zone
rosse, obblighi per chi rientrava da altre regioni, chiusure e riaperture di
bar e altre attività commerciali, il presidente della Regione Calabria, di
solito in notturna, ha emesso una
serie di provvedimenti per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Ma è stata
davvero contrastata?
Esaminiamo alcune ordinanze regionali:
·
24/04/2020 (n. 35): “sono consentite a far data dal 27 aprile 2020: le prestazioni
specialistiche ambulatoriali presso le strutture private accreditate e private
autorizzate…”, la sanità privata riprende a erogare prestazioni, la
pubblica no;
·
24/04/2020 (n. 36): “è revocato il disposto della chiusura domenicale e nei giorni festivi,
delle attività commerciali consentite, ferme restando le prescrizioni, gli
indirizzi e le misure nazionali e regionali vigenti…”, si riaprono dunque i
supermercati di domenica, come se i lavoratori non corressero alcun rischio
rispetto agli altri;
·
29/04/2020: “È consentita la ripresa delle attività di Bar, Pasticcerie,
Ristoranti, Pizzerie, Agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il
servizio con tavoli all’aperto”; ordinanza impugnata dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri perché ritenuta illegittima. È stata annullata dal Tar Calabria il 9 maggio
scorso;
·
30/04/2020: “2. È consentito, a far data dal 4 maggio 2020, ai cittadini calabresi
fare rientro presso la propria residenza… 3… il dipartimento di Prevenzione
valuterà la necessità/opportunità di effettuare il tampone rino-faringeo”,
il tampone non è obbligatorio dunque, non viene effettuato a tutte le persone
che sono rientrate in Calabria e i contagi potrebbero essere numerosi.
·
06/05/2020: “dall’11
maggio 2020, nel territorio regionale sono
garantite le prestazioni specialistiche ambulatoriali presso le Strutture
pubbliche territoriali”, dopo 15 giorni
dalla riapertura delle strutture sanitarie private si dispone quella delle
strutture pubbliche.
Basterebbe già questo per comprendere la
superficialità e gli interessi di chi governa la Calabria, protesi verso l’universo
della sanità privata, favorita e coperta troppe volte durante l’attuale
pandemia. Una Giunta regionale meno frivola avrebbe dato chiare risposte ai
cittadini che chiedevano insistentemente la verità su Villa Torano, su
Chiaravalle, su San Lucido, sui motivi che hanno spinto la dirigenza della casa
di riposo di Mongrassano a non effettuare i tamponi ai suoi ospiti.
Ieri, 12 maggio, il deputato M5S Francesco Sapia ha chiesto indagini
immediate dopo aver appreso da un audio di un operatore
del 118 che in Calabria potrebbero essere stati congelati migliaia di tamponi
non processati, con grave pregiudizio per la salute dei calabresi. Secondo
Sapia «sarebbe del tutto falsato il
bollettino giornaliero dei contagi comunicato dalla Regione Calabria, che per
disposizioni della Protezione civile nazionale sta gestendo l’emergenza
sanitaria relativa al Covid-19».
C’era
già il sospetto che sui reali contagi non si avessero numeri certi, sospetto
alimentato anche dal divieto fatto dal presidente Santelli
ai dirigenti regionali e ai direttori delle Asp e delle Aziende ospedaliere calabresi
di rilasciare agli organi di stampa informazioni sui numeri del contagio (https://www.senzabavaglio.info/2020/04/10/covid19-in-calabria-la-censura-avanza-e-si-imbavagliano-i-giornalisti/).
Un quadro
inquietante. Oggi la situazione sanitaria appare incerta: quanti sono in tutto
i contagiati in Calabria? Sono in quarantena? Circolano liberamente infettando
gli altri? Quanto inciderà sulla propagazione del virus la riapertura dei bar disposta
la scorsa settimana? Quanti pazienti
sono stati trasfusi, e dove, con plasma iperimmune? Quest’ultima domanda
nasce in seguito alle dichiarazioni rilasciate alla stampa da alcuni medici,
che hanno parlato di cura con il plasma prelevato dai pazienti guariti. In
questo caso, anche il Centro Regionale Sangue dovrebbe fornire dati precisi in
merito, visto che in Calabria tutto ciò che ruota intorno al Covid-19 è oscuro,
manipolato, fuori controllo.
Cosenza,
13 maggio 2020
©
Francesca Canino
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