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09 febbraio 2020

Interrogazione parlamentare sul Parco eolico di Mongrassano



Un impianto di 16 megawatt che indebolisce un territorio fragilissimo si sta realizzando in località Aia dei Venti, Mongrassano (Cs). Si tratta di un affare di 40milioni di euro, autorizzato dalla Regione Calabria, che prevede la realizzazione di sei torri eoliche alte 150 metri, su un’area classificata ad alto rischio sismico e idrogeologico.
Nonostante siano state segnalate diverse irregolarità, i lavori sono proseguiti senza rispettare molte delle leggi vigenti. E in seguito alle proteste dei residenti e ai diversi articoli di stampa pubblicati negli ultimi mesi è giunta, pochi giorni fa, una interrogazione parlamentare. È stato, infatti, indirizzato ai Ministri dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico e per i beni e le attività culturali e per il turismo l’atto pubblicato il 6 febbraio u.s. dai senatori Corrado, Granato, De Lucia, Angrisani, Marilotti, Trentacoste, Montevecchi, Pavanelli, con il quale si chiede se i succitati ministri “siano a conoscenza della situazione e quali urgenti iniziative intendano adottare al fine di bloccare gli incentivi e agevolazioni relativamente al costruendo impianto eolico ‘Aia del vento’ da parte della Siemens Gamesa Renewable Energy Italy SpA; e quali provvedimenti abbiano adottato oppure intendano adottare al fine di salvaguardare il paesaggio, tutelato dall'art. 9 della Costituzione, e il percorso denominato "via del giovane", atteso che i lavori per l'impianto eolico proseguono, a quanto pare, in violazione della normativa di settore, con autorizzazione unica ormai priva di efficacia giuridica”.
Di seguito pubblichiamo il documento in questione nella sua interezza, nella speranza che possa ristabilire la legalità e la sicurezza in un territorio devastato sotto ogni punto di vista.

Atto n. 4-02863
Pubblicato il 6 febbraio 2020, nella seduta n. 188
Ai Ministri dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico e per i beni e le attività culturali e per il turismo.
PREMESSO CHE:
con decreto n. 7505 del 20 giugno 2014, pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Calabria n. 32 del 14 luglio 2014, parte II, la Regione, dipartimento n. 5, attività produttive, settore 2, politiche energetiche, attività estrattive e risorse geotermiche, rilasciava alla Siemens Gamesa Energia Italia SpA l'autorizzazione unica alla realizzazione dell'impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica "Aia del vento", da realizzare nei comuni di Mongrassano, San Marco Argentano e Cervicati (Cosenza);
il decreto dava atto che la durata dell'autorizzazione era definita dal punto 10.2, allegato sub 1, della legge regionale n. 42 del 2008, ovvero con una durata massima di 3 anni, prorogabile per una sola volta; prevedeva, inoltre, che i lavori dovevano avere inizio entro 90 giorni dalla data di rilascio dell'autorizzazione unica e che il termine della conclusione dei lavori era fissato in 36 mesi, decorrente dalla data di inizio lavori;
con decreto n. 7356 del 14 luglio 2015, pubblicato sul Bollettino ufficiale n. 9 del 5 febbraio 2016, parte II, la Regione Calabria, dipartimento n. 6, sviluppo economico, lavoro, formazione e politiche sociali, settore n. 7, attività produttive ed energia sostenibile, concedeva alla stessa società la proroga del termine di inizio lavori sino al 6 ottobre 2015, indicato nel decreto di autorizzazione unica n. 7505 del 20 giugno 2014, con termine di conclusione dei lavori fissato in 36 mesi;
CONSIDERATO CHE:
ciononostante, con decreto n. 9583 del 5 settembre 2018, pubblicato sul Bollettino ufficiale n. 93 del 19 settembre 2018, il dipartimento sviluppo economico, attività produttive, settore 5, fonti rinnovabili infrastrutture energetiche lineari concedeva "una proroga per la realizzazione del parco eolico di che trattasi alla Siemens Gamesa Renewable Energy Italia SpA fino al 12 giugno 2019, termine ultimo per la realizzazione dell'opera stessa", agendo in modo palesemente illegittimo, atteso che i lavori non erano iniziati entro la data di proroga di inizio lavori, fissata per il 6 ottobre 2015;
con nota del 16 ottobre 2019 prot. n. 0005461, inoltrata al dipartimento sviluppo economico attività produttive, nonché ad ulteriori 29 destinatari (tra cui gli uffici tecnici dei Comuni di San Marco Argentano e di Cervicati, il Ministero per i beni e le attività culturali, la Terna rete italiana SpA, la Guardia di finanza, il Nucleo Carabinieri tutela patrimonio culturale), il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Mongrassano riscontrava che i lavori di costruzione del parco eolico avevano avuto inizio in data 26 ottobre 2018, quindi oltre il termine fissato dall'autorizzazione unica del 18 settembre 2014, prorogata al 6 ottobre 2015;
il termine di ultimazione dei lavori era stato oggetto di proroga due volte, in contrasto con quanto disposto dalla citata legge regionale;
il mancato inizio dei lavori entro il 6 ottobre 2015, termine ultimo assegnato, aveva comportato la decadenza ai sensi dell'art. 15, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 del permesso di costruire, sostituito a tutti gli effetti dall'autorizzazione unica (con decreto n. 7505 del 20 giugno 2014);
il tecnico comunale riscontrava, infine, la mancata osservanza delle disposizioni della legge regionale, relativamente alla concessione della proroga di una sola volta del termine di ultimazione lavori e chiedeva al dipartimento sviluppo economico attività produttive di valutare l'esistenza dei presupposti di fatto e di diritto per l'emissione del provvedimento di decadenza dell'autorizzazione unica;
CONSIDERATO INOLTRE CHE:
i lavori hanno avuto effettivo inizio in data 20 marzo 2019 e proseguono con autorizzazione unica, che deve essere ritenuta affetta da decadenza ai sensi e per gli effetti dell'art. 15, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, senza che la Regione abbia emesso a tutt'oggi alcun conseguente provvedimento di decadenza del titolo autorizzativo, benché l'ufficio tecnico comunale abbia, da ben oltre 4 mesi, riscontrato irregolarità, violazioni normative e, appunto, la decadenza dell'autorizzazione unica;
la costruzione del parco eolico gode di incentivi ed agevolazioni da parte del Gestore dei servizi energetici GSE SpA, quale società interamente controllata dallo Stato attraverso il Ministero dell'economia e delle finanze, che ha il compito di accertare la sussistenza o la permanenza dei requisiti per il riconoscimento o il mantenimento degli incentivi;
l'impianto insiste sul percorso religioso denominato la "via del giovane" quale itinerario di interesse escursionistico, naturalistico, storico, religioso, culturale e turistico, inserito dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nell'atlante dei cammini d'Italia, poiché collega alcuni luoghi toccati dalla vita e della predicazione di san Francesco di Paola, protettore della Calabria; dal convento di San Marco Argentano il percorso si dirama verso il santuario di Paola (Cosenza) attraversando il territorio di Mongrassano proprio in località denominata "Aia dei venti";
nell'anno 2017, anche con il patrocinio della stessa Regione Calabria, della Provincia di Cosenza, della federazione italiana escursionismo (FIE), dei Comuni interessati e del santuario di san Francesco di Paola, l'intero itinerario, contenuto nel "Testimonium", ovvero il documento che attesta il compimento del cammino timbrato dai frati dell'ordine dei minimi di san Francesco, è stato inaugurato ed è stato segnalato con l'apposizione di 45 pietre miliari,
SI CHIEDE DI SAPERE:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della situazione e quali urgenti iniziative intendano adottare al fine di bloccare gli incentivi e agevolazioni relativamente al costruendo impianto eolico "Aia del vento" da parte della Siemens Gamesa Renewable Energy Italy SpA;
quali provvedimenti abbiano adottato oppure intendano adottare al fine di salvaguardare il paesaggio, tutelato dall'art. 9 della Costituzione, e il percorso denominato "via del giovane", atteso che i lavori per l'impianto eolico proseguono, a quanto pare, in violazione della normativa di settore, con autorizzazione unica ormai priva di efficacia giuridica;
se non vogliano valutare se nei fatti ricorrano illeciti, con conseguente dovere di denuncia alle competenti autorità.

Cosenza, 9 febbraio 2020





© Francesca Canino

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