pagina tre

12 maggio 2017

Cosenza senza acqua: sorgenti calabresi ai minimi e sprechi immani



Notevolmente diminuita la portata idrica in città da lunedì scorso: soliti disagi per i residenti, solite giustificazioni da parte di chi dovrebbe garantire il servizio e nessuna intenzione di risolvere il problema più annoso della città.  
Dopo la grave crisi che ha colpito la città nel mese di gennaio scorso, abbiamo assistito al rimpallo di responsabilità tra Sorical e comune di Cosenza, con argomentazioni spesso deboli che hanno riempito le pagine dei giornali e animato incontri e conferenze stampa. Sono volati, in più di una occasione, gli “stracci” e non sono mancate le promesse, solite, per un miglioramento della situazione idrica. Promesse, infatti, e nessun impegno concreto, tanto che, nemmeno tre mesi dopo, la città ha di nuovo sete. Pochi giorni fa, si è verificato un guasto all’impianto elettrico di Nascejume, che Sorical ha subito provveduto a riparare e subito dopo l’amministrazione comunale ha fatto alcuni lavori a uno dei serbatoi cittadini. La città ha incassato, dunque, l’ennesima crisi idrica.
     "Sorgenti ai minimi,
         si prevede un'estate siccitosa"

Un problema ben più grave, però, si profila all’orizzonte: le sorgenti calabresi sono già ai livelli minimi - e siamo ancora a metà maggio - a causa delle scarse piogge, ciò significa che se la siccità dovesse continuare, si andrà incontro a un periodo, quello estivo, in cui i cittadini avranno a disposizione acqua con il contagocce.  
I cambiamenti climatici, dovuti all’inquinamento e alla devastazione degli ecosistemi, fanno sentire i loro drammatici effetti anche in una regione come la Calabria sempre ricca di acqua. Oggi non è più così e la siccità che ha caratterizzato gli ultimi anni sta provocando grossi problemi all’approvvigionamento idrico calabrese. A ciò si aggiungono le perdite sulle reti, gli allacci abusivi, gli sprechi e l’uso improprio del prezioso liquido che sottrae grosse quantità di acqua ai rubinetti dei cosentini. Urge un’inversione di rotta se non si vuole rimanere a secco tra qualche mese, cominciando con controlli serrati per evitare che si usi l’acqua potabile per innaffiare orti e giardini o per lavare le auto. Numerose sono le lamentele che giungono dalle periferie per l’uso sconsiderato dell’acqua da parte di molti e per la mancanza di controlli da parte della polizia municipale.    

12 maggio 2017

© Francesca Canino

Nessun commento:

Posta un commento