Notevolmente diminuita la portata
idrica in città da lunedì scorso: soliti disagi per i residenti, solite giustificazioni
da parte di chi dovrebbe garantire il servizio e nessuna intenzione di
risolvere il problema più annoso della città.
Dopo la grave crisi che ha colpito
la città nel mese di gennaio scorso, abbiamo assistito al rimpallo di
responsabilità tra Sorical e comune di Cosenza, con argomentazioni spesso
deboli che hanno riempito le pagine dei giornali e animato incontri e
conferenze stampa. Sono volati, in più di una occasione, gli “stracci” e non
sono mancate le promesse, solite, per un miglioramento della situazione idrica.
Promesse, infatti, e nessun impegno concreto, tanto che, nemmeno tre mesi dopo,
la città ha di nuovo sete. Pochi giorni fa, si è verificato un guasto all’impianto
elettrico di Nascejume, che Sorical ha subito provveduto a riparare e subito
dopo l’amministrazione comunale ha fatto alcuni lavori a uno dei serbatoi
cittadini. La città ha incassato, dunque, l’ennesima crisi idrica.
"Sorgenti ai minimi,
si prevede un'estate siccitosa"
Un problema ben più grave, però, si
profila all’orizzonte: le sorgenti calabresi sono già ai livelli minimi - e
siamo ancora a metà maggio - a causa delle scarse piogge, ciò significa che se
la siccità dovesse continuare, si andrà incontro a un periodo, quello estivo, in
cui i cittadini avranno a disposizione acqua con il contagocce.
I cambiamenti climatici, dovuti all’inquinamento
e alla devastazione degli ecosistemi, fanno sentire i loro drammatici effetti
anche in una regione come la Calabria sempre ricca di acqua. Oggi non è più
così e la siccità che ha caratterizzato gli ultimi anni sta provocando grossi
problemi all’approvvigionamento idrico calabrese. A ciò si aggiungono le
perdite sulle reti, gli allacci abusivi, gli sprechi e l’uso improprio del
prezioso liquido che sottrae grosse quantità di acqua ai rubinetti dei cosentini.
Urge un’inversione di rotta se non si vuole rimanere a secco tra qualche mese,
cominciando con controlli serrati per evitare che si usi l’acqua potabile per
innaffiare orti e giardini o per lavare le auto. Numerose sono le lamentele che
giungono dalle periferie per l’uso sconsiderato dell’acqua da parte di molti e
per la mancanza di controlli da parte della polizia municipale.
12 maggio 2017
© Francesca Canino
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