pagina tre

09 novembre 2014

Morte le quattro palme di piazza XXV Luglio



Un quartiere quello di Santa Teresa, piazza Cappello, via Roma che negli ultimi tempi sta assistendo allo sconvolgimento dei propri luoghi, nonostante le continue e forti proteste dei cittadini, sostenuti da un Comitato e dalla stampa locale.
Da qualche settimana, si è constatata la morte di quattro palme in piazza XXV Luglio, probabilmente attaccate dal punteruolo rosso, che se non sarà fermato distruggerà non solo le altre palme della piazza, ma anche quelle di tutta la città.
Il problema era stato denunciato nei mesi scorsi agli assessorati comunali dai residenti, i quali hanno dovuto assistere al rimpallo di responsabilità tra l'assessorato all'ambiente e quello al decoro urbano. Solo dopo diversi mesi è giunta una risposta, purtroppo negativa, in quanto in città non c'è la possibilità di interessare un agrofitopatologo nè ci sono fondi per il verde. Dispiace ora dover ribadire che se avessero curato o abbattuto la prima palma forse si sarebbe evitato il contagio degli altri esemplari vicini. Le palme non sono state curate e ora contageranno tutte le altre, nessuno le abbatte e la piazza ha perso quattro elementi decorativi e identificativi. Ma soprattutto ha perso quattro alberi. Che una sensibilità 'verde' da parte del comune di Cosenza sia inesistente, malgrado esso abbia fatto della sostenibilità la sua bandiera, è risaputo e comprovato dallo scempio ambientale compiuto in piazza Santa Teresa, ma che non si adottino provvedimenti per l'incolumità pubblica è grave e indegno per tutti i cittadini. Il rischio è che le palme ormai morte possano cadere a terra e colpire qualche passante, come sembra sia avvenuto a Roma poco tempo fa. Sarebbe meglio scongiurare un rischio del genere, ma nonostante i reiterati appelli, nessuno interviene. I residenti, inoltre, hanno chiesto più volte che la piazza venisse ripulita e salvaguardata dai vandali che quasi ogni sera vi si ritrovano, rendendola poco sicura ed esposta ad atti di inciviltà.
9-11-2014
©Francesca Canino

Nessun commento:

Posta un commento